martedì 27 novembre 2007

Bruce Lee: Un Grande Uomo

E' difficile scrivere o imprimere sulla carta poche parole, semplici e, al tempo stesso profonde, per esprimere la grandezza, la forza di volontà e il carisma di questo grande uomo chiamato: Bruce Lee.
Oggi, 27 novembre 2007, Bruce Lee avrebbe compiuto il suo 67esimo compleanno e, secondo il mio personale parere, avrebbe ancora l'agilità e, la potenza di un uomo di vent'anni. Questo è scioccante, se pensiamo a come sarebbe oggi Bruce Lee.

Bruce Lee, non era solo un lottatore molto capace ed esperto, attore e cinematografo, filosofo, cultore ecc. Era prima di tutto un uomo. Un uomo che ha, consacrato se stesso a degli ideali, di lealtà, umiltà, amore e gioia. Un uomo che è stato capace di realizzare se stesso in tutti i punti di vista; come Artista e lottatore, era capace di "centrifugare" l'avversario, di renderlo inoffensivo anche solo con alcuni suoi movimenti. Come attore, è stato capace di creare films di alta qualità, non solo nell'aspetto marziale, ma anche in quello umano e, rispettoso nei confronti di chiunque. Come regista, produttore, coproduttore è stato capace di creare pellicole fantastiche, dando al pubblico quel fascino ed entusiasmo che, solo lui era capace di dare. Come padre e marito, era un uomo dolce e gentile.
Queste poche, ma intense parole che scrivo, sono un omaggio alla sua memoria, un omaggio a questo grande uomo che, non solo mi ha ispirato alla disciplina delle Arti Marziali, ma anche suscitando in me l'ispirazione di realizzare e, di credere in me stesso e nelle mie possibilità.

Io credo che uomini come Bruce Lee, siano destinati a stare poco sulla Terra, perchè essi sono come delle "Meteore", che lasciano la loro impronta e, dopo scompaiono dando ad altre meteore la possibilità di realizzare i propri sogni, credendo nell'"impossibile".

Dio è l'unico nell'universo, in grado di far nascere queste meteore. Egli è, il Creatore di tutte le creature esistenti. Ogni uomo, nasce con una missione ben precisa, data da Dio sin dal suo concepimento.La missione di Bruce Lee, per come la vedo io, era quella di ispirare la gente a credere in se stessi e, a far emergere la propria personalità, indipendentemente dalla razza o, dal colore. Non per niente, le parole iscritte sulla sua lapide dicono proprio questo: "Your Inspiration Continues To Guide Us Toward Our Personal Liberation", che sta a significare questo: "la tua ispirazione continui a guidare la nostra personale Liberazione". Queste parole sono motivo di amore per me nei confronti di quest'uomo e, quando penso a lui, al suo sorriso, ai suoi atteggiamenti ecc, io mi emoziono molto.Egli, ispira ancora la gente attraverso i suoi films, la sua Arte, la sua enorme personalità che è, in ciascuno di noi, ma pochi sono in grado di tirarla fuori.A me di Bruce, piace pensare questo; cioè che era un essere umano di grande carisma, che è stato prima di tutto un uomo, dopo un Artista Marziale.Spero, di realizzarmi non come un secondo Bruce Lee, ma con la mia personalità, il mio carisma, e a diventare quello che Bruce Lee chiamava: "Artista della Vita".

(In memory love for Bruce Lee)


Luigi Clemente

Footwork

Footwork
"La qualità delle tecniche di un uomo, dipende
da quanto egli sia in grado di usare i suoi piedi"

Bruce Lee!

Un altro articolo mi accingo a scrivere, riguarda l'elemento, forse il più importante che Bruce Lee abbia incorporato nel Jeet Kune Do: il FOOTWORK.
Quando si parla di Footwork, si intende la capacità di muoversi o spostarsi in tutte le direzioni, utilizzando rapidi spostamenti con grande velocità e fluidità.
Il Footwork serve, per eludere l'avversario; muovendosi continuamente, l'avversario viene disorientato o, minacciato perchè, il continuo guadagnare e cedere terreno fa perdere equilibrio e capacità di tempo all'avversario.

Per far si che, il Footwork sia efficace, devi muoverti continuamente, con movimenti semplici e minimi; se i tuoi movimenti fossero troppo ampi, questi comprometerebbe il tuo equilibrio e, a quel punto le tecniche sarebbero del tutto inefficaci.
Il miglior modo per imparare, il corretto spostamento dei piedi è quello di esercitarsi allo specchio.
Lo specchio è un ausilio importante per chi vuole imparare, la corretta esecuzione delle tecniche, in più offre la possibilità di avere un avversario immaginario.
Impara, a coordinare bene tutti i movimenti; esegui rapidi spostamenti direttamente dalla posizione di guardia, senza esagerare nell'esecuzione.
Esercitati anche nel salto con la corda. Esso è un ottimo esercizio, per imparare il corretto spostamento del corpo ed in più, dona vigore alle gambe e, migliora l'equilibrio.


"Bisogna sforzarsi sempre di migliorare, il limite è il Cielo" Bruce Lee!


Luigi Clemente

sabato 24 novembre 2007

Jeet Kune Do Cosa non è

Jeet Kune Do
Cosa non è
Parte IIII



Il Jeet Kune Do non gira intorno alle cose, non prende strade secondarie, va dritto allo scopo. La distanza più breve tra due punti è la semplicità”
Bruce Lee!

Come la maggior parte di voi sanno, si è creata una sorta di confusione nel Jeet Kune Do, perché molti maestri che dicono di fare Jeet Kune Do pubblicizzano le loro palestre con il termine J.K.D., prendendo poi le distanze dall’arte.
Questo perché, essendo il Jeet Kune Do l’arte di Bruce Lee, molti maestri vogliono attirare l’attenzione dei giovani e, in questo modo si considerano esperti in materia.
Ciò che la maggior parte della gente sa, e che il Jeet Kune Do sia un insieme di ventisei stili diversi di arti marziali e, che Bruce Lee abbia preso da ognuno di questi stili ciò che gli era più congeniale e, abbia creato il Jeet Kune Do. Ma questo è un concetto del tutto sbagliato. Il Jeet Kune Do ha tecniche e principi propri, quelli che Bruce Lee ha sviluppato nel corso della sua vita..
Il Jeet Kune Do si basa, sui principi dell’economia del movimento, la semplicità e l’immediatezza.
Bruce Lee, non credeva in mistiche tecniche o, in pratiche esoteriche, credeva nella scienza. Paragonava le forme coreografiche di tecniche a nuotare sulla terraferma.
Ciò che distingue il Jeet Kune Do da altre Arti Marziali è il semplice fatto di sfruttare nel modo più economico possibile le proprie risorse, avendo a disposizione poche tecniche semplici, ma che siano efficaci in una data situazione.
Il Jeet Kune Do è fluido, diretto e non classico.
Il Jeet Kune Do comprende tre ingredienti principali, quelli che Bruce Lee chiamava: “le radici” e che sono:

· Posizione di guardia,
· Footwork e movimento
· Posizione nel generare la forza (Pugno diretto)

Il Jeet Kune Do, pone molta enfasi nella posizione di guardia. La posizione di guardia del Jeet Kune Do, garantisce la migliore copertura e la possibilità di colpire molto velocemente, in più garantisce il totale controllo dell’equilibrio e delle tecniche.
Il Footwork è l’elemento più importante. Esso da la possibilità al lottatore, di spostarsi velocemente in tutte le direzioni e, di sfruttare il peso del corpo in movimento creando così colpi molto potenti e penetranti.
Il Pugno diretto, invece, è il cuore del Jeet Kune Do. Non è un pugno molto potente, ma è la tecnica che si usa di più nel Jeet Kune Do.
La rotazione del bacino e delle spalle, abbinato al passo spinta lo rendono un colpo molto potente diverso da un Jab del pugilato.
Avere poche tecniche, non significa che il Jeet Kune Do sia limitato. Esso utilizza solo quelle tecniche semplici utili in una data situazione.
Studiando le basi, i fondamenti si capisce molto sul Jeet Kune Do.
Il fulcro sta nel non fossilizzarsi su una data tecnica, ma di guardare al combattimento in modo globale; prendere quello che hai a disposizione, cercando di rifinirlo ulteriormente.
La differenza, tra semplice e facile sta proprio nel capire questo principio.
Voglio dire, facile si intende nel prendere un po’ di tecniche del pugilato, dal Judo o da qualsiasi altra Arte Marziale, metterle insieme e creare così il mio metodo di combattimento.
Semplice, vuol dire prendere quello che hai a disposizione e rifinirlo ulteriormente ed eliminando quello che non ti serve.
Questo è il fulcro del Jeet Kune Do.
Il Jeet Kune Do, non è un insieme di tecniche di molte arti marziali, ma ha principi e tecniche proprie, quelle create e sintetizzate da Bruce Lee nel corso della sua vita.
Come Bruce Lee stesso fece notare: “Il vero perfezionamento persegue la semplicità. L’allenamento imperfetto porta all’ornamentazione”.
Questo sta a significare, di non rinchiudersi in uno schema che prevede un solo modo per agire in una situazione, ma prendere quello che ti è utile e da lì progredire. Questo è il fondamento.
E’ molto difficile cercare di eliminare altro, perché il Jeet Kune Do è un arte ridotta al minimo essenziale; come Bruce Lee disse: “Non si tratta di un aumento giornaliero, ma di una diminuzione giornaliera”. Non si tratta di aggiungere, ma di eliminare. Il Jeet Kune Do è un processo di eliminazione.
Vorrei concludere questo articolo, con un pensiero di Bruce Lee che mi sembra il più appropriato, per farvi comprendere il fine ultimo del Jeet Kune Do: “Il Jeet Kune Do è come una barca, o uno specchio in cui ci si vede riflessi. Una volta arrivato all’altra riva, non puoi prenderlo e caricartelo sulle spalle. Bisogna andare avanti”. “Walk On” Bruce Lee


Luigi Clemente

Pensiero Positivo

Positive’s Throught
“In My Own Process”
Parte III



In questo mio nuovo articolo, mi accingo a spiegare a tutti voi che, siete Artisti Marziali e non il “potere” del pensiero e, in particolar modo come renderlo positivo.
Prima di affrontare questo discorso del pensiero positivo, lasciatemi raccontare un po’ quello che è accaduto alla mia vita parecchi anni prima.
Innanzitutto prima di essere un lottatore e prima di dedicarmi alle Arti Marziali, ero un paraplegico, cioè stavo seduto su una sedia a rotelle. Non avevo molte speranze di rimettermi in piedi, perché oltre alla mia malattia (Artrite Reumatoide) che, mi aveva completamente bloccato le articolazioni, anche i miei medici dissero che il mio stato di salute era determinante.
Non potete immaginare l’angoscia e il dolore che provavo nel sentire certe affermazioni e, così capì che ero completamente spacciato.
La mia mente era invasa di terribili pensieri tristi di cui, si aggiungevano anche le lacrime della mia famiglia. Avevo più o meno tredici anni quando accadde questo terzo episodio per quel riguarda la mia malattia; molte altre cose sono successe prima di esso, ma non vale la pena scriverlo perché ci vorrebbero quattordici anni per raccontarvi tutto. Comunque a parte questo, dopo tante smancerie e, paroloni dei medici, decisi di mettere a tacere una volta per tutte le loro ridicole affermazioni. Dopo un paio di settimane, cominciai a dedicarmi alla fisioterapia, facendo massaggi, ginnastica correttiva ecc. Dolore e gioia mi pervasero il corpo, perché il mio corpo era tutto rigido e per scuoterlo occorreva molto dolore, ma più sentivo dolore più il mio corpo migliorava.
Dopo mesi di fisioterapia (6 per l’esattezza), riuscì a mettere di nuovo i miei primi passi; dopodichè passai a camminare appoggiandomi al tavolo, fino a quando non ripresi il totale controllo delle gambe.
Lo stupore sul volto dei miei medici quando mi videro camminare, fu una piccola “vendetta” per me. Inoltre fu il primo KO che diedi a queste persone.
Dopo aver ripreso l’uso delle gambe, i miei genitori mi iscrissero ad un corso di nuoto, per migliorare la mia condizione fisica (essendo stato imbottito di farmaci, il mio corpo era molto placido), quindi iniziò così il mio cammino verso quello che sarebbe stato il mio più grande sogno:
diventare un Lottatore.
Da pessimista che ero, il mio pensiero man mano si evolveva e, la prova fu quando cominciai a pensare a cosa avrei fatto nella mia vita, quali sarebbero stati i miei obiettivi, il lavoro ecc. Un bel giorno, stavo pensando al mio futuro e, trovai in un articolo di giornale che portavo sempre con me negli ospedali, una foto di Bruce Lee con una sua frase filosofica, la quale è diventata poi il mio motto: “Bisogna sforzarsi sempre di migliorare, il limite è il Cielo”. Questa piccola frase diede alla mia mente un impulso elettrico, invadendo tutto il mio corpo e, da quel momento capì che dovevo dedicarmi alle Arti Marziali.
Successe di tutto in quel periodo; la mia famiglia non era per niente d’accordo su questa mia decisione e, neanche i medici non erano molto entusiasti (figuriamoci se dovevano essere entusiasti se furono proprio loro a dirmi che non mi sarei più alzato dalla sedia a rotelle). Ma io non intendevo mollare; avevo promesso a me stesso di dedicarmi anima e corpo alle Arti Marziali a qualunque costo.
Nel periodo iniziale, trovai molta difficoltà nel migliorare come lottatore, perché non essendoci un maestro adeguato di Jeet Kune Do, consultai i miei vecchi libri di Bruce Lee, creando a mia volta programmi di allenamento adatti solo per migliorare le mie qualità di lottatore. Ma purtroppo oltre a questo, dovevo migliorare anche la mia condizione fisica (dato che ero ancora molto placido).
Dopo tanti tentavi, duro allenamento e altro ancora, ottenni i miei primi miglioramenti frantumando tutte le previsioni negative dei miei medici.
Bene dopo avervi raccontato solo una piccola parte della mia storia, siamo finalmente arrivati al nocciolo della questione.
Il pensiero positivo è proprio questo ragazzi miei!
Si tratta di avere il coraggio e la forza di volontà di affrontare le nostre paure, incertezze, insicurezze e, trasformarle in un trampolino di lancio.
La vostra vita avrà una piega diversa se, sarete capaci di trasformare il vostro pensiero in un piano d’azione ben definito.
Credo fermamente in quello che Bruce Lee affermava, a proposito della mente:
“Non è tanto il problema di per sé a ostacolarci, ma il modo in cui noi reagiamo ad esso”. Ed è proprio così.
La vita, la vera vita, si manifesta quando la tua mente è libera dai condizionamenti che possono essere: paure, insicurezze, incertezze ecc, soffocando il vostro modo di reagire alle circostanze.
Con tutto quello che mi è capitato, e non solo quello che ho appena scritto, avrei dovuto prendere una pistola e spararmi. Ma grazie alla bontà e all’amore divino, sono riuscito a superare tutte le difficoltà e, con lo stesso spirito affronto gli ostacoli attuali.
Ragazzi, io so per certo quello che voglio e, non ho assolutamente alcun dubbio su questo, perché ho fiducia nelle mie possibilità e di ciò che Dio mi ha dato.
Le Arti Marziali hanno cambiato la mia vita e, non un pezzo, ma tutta la mia esistenza. Ora riesco persino a dare fiducia a tante persone che come me, hanno affrontato e stanno affrontando grandi ostacoli nella loro vita. E questa ragazzi miei è una cosa bellissima. Dare speranza ai giovani è meraviglioso, ti riempie il cuore di gioia.
Spero, di poter essere di aiuto a chiunque abbia desiderio, forza di volontà e coraggio a superare gli ostacoli della vita, a vincere le proprie paure e, a diventare ciò che Bruce Lee amava definirsi:
Artista della Vita.



Luigi Clemente

sabato 3 novembre 2007

La sconfitta è uno stato mentale

Se pensi di essere sconfitto, lo sei.

Se pensi di non osare, non lo farai.

Se vuoi vincere, ma pensi che non ce la farai,

E' quasi certo che non vincerai.

Se pensi che perderai, sei perso.

Perchè fuori dal mondo capiamo che il successo

COMINCIA con la VOLONTA' dell'individuo.

Tutto dipende dallo stato mentale.

Se pensi di essere un perdente, lo sei.

Per conoscere hai bisogno di te stesso per poter

Vincere un premio.

La battaglia della vita non è sempre a favore

Dell'uomo più forte o più veloce.

Ma prima o poi

chi vince è colui

CHE SA DI POTERCELA FARE!


Bruce Lee

Trasformare gli ostacoli in scalini

(questa lettera che Bruce Lee scrisse a john rhee è una delle mie preferite, perchè dimostra chiaramente il pensiero positivo di Bruce Lee di trasformare tutti gli ostacoli in trampolini di lancio).


Trasformare gli ostacoli in scalini

A Jhoon Goo Rhee

Jhoon Goo,

saluti da Los Angeles, dove come in molti luoghi degli Stati Uniti, gli affari non vanno troppo bene. Non frainterdermi, non si tratta di un'affermazione pessimistica, le cose stanno proprio così, e come chiunque altro, hai la scelta di reagire a ciò. Ti chiedo, Jhoon Goo, se trasformerai i tuoi ostacoli in scalini per raggiungere i tuoi sogni o se ti lascerai sconfiggere, senza accorgertene, dalla negatività, dalle preoccupazioni, dalle paure ecc.
Credimi, in ogni grande cosa o conquista ci sono sempre ostacoli, grandi o piccoli, e non è tanto importante l'ostacolo in sè; ciò che più conta è la reazione che si ha di fronte a tali ostacoli. Non c'è sconfitta fino a che non lo ammetti davanti a te stesso, non fino ad allora.
Amico mio, pensa al passato ricordandoti degli eventi e delle conquiste che per te sono stati piacevoli, utili e soddisfacenti. Il presente? Bene, pensaci in termini di sfide ed opportunità e di ricompense possibili grazie all'applicazione dei tuoi talenti e delle tue energie. Come per il futuro, che è un tempo e uno spazio in cui ogni valida ambizione che hai è in mano tua.
Hai la tendenza a sprecare tanta energia in preoccupazione e previsioni. Ricorda, amico mio, di godere del tuo progetto come pure del tuo risultato, perchè la vita è troppo breve per sprecarla di energia negativa.
Dal mio viaggio in India, la mia schiena e così così. Silent Flute è ancora in pista con la Warner Bros. Stiamo aspettando di sapere quale sarà il prossimo passo, entro dieci giorni dovremmo saperlo (l'approvazione del nuovo budget, stabilire un altro viaggio ecc.) A parte Silent Flute, farò la comparsa nella serie televisiva Longstreet per la prossima stagione. Poi c'è un altro film che farò (interpretando uno dei tre personaggi principali), se la proposta sarà approvata, e anche questo lo saprò entro una decina di giorni.
Certo, la cosa dannata è che voglio fare qualcosa adesso! Così ho creato un'idea per una serie televisiva e dovrei sapere qualcosa in proposito nel giro di un paio di settimane. Nel frattempo, sto lavorando a un altro progetto per un film da girare a Hong Kong (un film cinese). Dunque azione! Azione! Non sprecare mai energia in preoccupazioni e in pensieri negativi. Chi ha il lavoro più insicuro del mio? Di che cosa vivo? E' la fiducia nella mia abilità che mi fa andare avanti. Di sicuro la mia schiena mi ha tenuto bloccato per un buon anno, ma insieme a ogni avversità c'è sempre una benedizione, perchè un trauma agisce facendoci ricordare che non dobbiamo esaurirci nell'abitudine.
Guarda il temporale; quando è finito ogni cosa comincia a crescere! Ricordati dunque che chi si fa assalire dalle preoccupazioni non solo non ha l'equilibrio per risolvere il problema, ma il suo nervosismo e la sua irritabilità creano ulteriori problemi a coloro che gli stanno vicino. Bene, cos'altro posso dirti se non di andare avanti come un missile, dannato siluro!
Da un artista marziale con una schiena bloccata, ma che ha scoperto un nuovo calcio potente!

Bruce Lee


Lettera a Jhoon Rhee, Jhoon Rhee Archives

venerdì 2 novembre 2007

Pensieri di Bruce Lee




La volontà di riuscire - E' la volontà che fa gli uomini: il successo richiede perseveranza.


La volontà di fare - La mia volontà di fare sorge dalla consapevolezza che IO POSSO AGIRE. Cerco solo di essere naturale, perchè nella mia mente non esistono ne paure ne dubbi.

La corte suprema della mente - La forza di volontà è la corte suprema che governa tutti i settori della mia mente: la eserciterò quotidianamente quando avrò bisogno di entrare immediatamente in azione per un qualsiasi scopo, e formerò delle abitudini al fine di farla entrare in azione almeno una volta al giorno.
Chi dimostra una volontà accondiscendente gode di un quieto benessere, leggero come una piuma; una quiete, un ritrarsi dall'azione, un'apparenza di incapacità di fare (il cuore è umile, ma l'opera è energica). Placidamente liberi dall'ansia, si agisce in armonia con la natura, ci si muove continuamente in linea con tutta la creazione.

La volontà di vincere - L'attitudine "vincerai se lo vuoi con tutte le tue forze" significa che la volontà di vincere è continua e che nessuna punizione, nessuno sforzo, nessuna condizione sono troppo "duri" da sopportare in vista della vittoria. Una tale attitudine può essere sviluppata solo se la vittoria è strettamente legata agli ideali e ai sogni del praticante. L'esperienza mostra che un atleta che si spinge fino ai propri limiti può continuare ad andare avanti fino a quando è necessario: ciò significa che lo sforzo normale non attinge a quell'enorme deposito di energia di riserva che è latente nel corpo umano, e non è in grado di liberarla. Uno sforzo straordinario, condizioni estremamente intense, un'autentica determinazione di vincere a tutti i costi libereranno questa energia in più. Quindi, un atleta è veramente stanco come si sente, ma se è deciso a vincere può continuare quasi all'infinito per raggiungere il suo obiettivo.

L'eroe è un uomo determinato - Che cosa significa determinato? Non significa forse "avere una volontà propria"? L'istinto del gregge richiede adattamento e subordinazione, ma l'umanità eleva ai più alti onori non il mansueto, o il pusillamine, il pigro, ma proprio l'uomo determinato, l'eroe.

Essere determinati - Che cosa significa essere determinati? Cielo, non significa soprattutto sapere che davvero si è padroni della propria anima, maestri della propria vita? Ora, cos'è che provoca una tale realizzazione, generando di conseguenza un cambiamento nella propria attitudine? ESSERE AUTENTICI. ACCETTARE LA RESPONSABILITA' DI SE STESSI.


Vivere davvero - Vivere davvero è vivere per gli altri.

Tratto da "Pensieri che colpiscono di Bruce Lee"

By Luigi Clemente

Sportale in Tour - Speciale Jeet Kune Do - Puntata 6 - Sparring

In quest'ultimo episodio dello speciale dedicato al JKD, lo dedichiamo allo sparring. Come lo stesso Bruce Lee affermava: "Il modo...