venerdì 31 dicembre 2010

BUON ANNO DI CUORE A TUTTI

LA TED WONG JEET KUNE DO BARI AUGURA A TUTTI VOI UN BUON ANNO CON LA SPERANZA CHE IL NUOVO ANNO VI PORTI TANTA SERENITA', NUOVE OPPORTUNITA' E PROSPERITA' NELLA VITA.....

AUGURI DI CUORE

Luigi Clemente

venerdì 24 dicembre 2010

BUON SANTO NATALE

"Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perchè non c'era posto per loro nell'albergo. L'angelo disse ai pastori: "Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia che sarà di tutto il popolo; oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia". (Lc 2, 7. 10 - 12)


Luigi Clemente

mercoledì 22 dicembre 2010

Un omaggio al Mio Caro Amico e Maestro Ted Wong

Era sempre un piacere parlare con Ted Wong ogni volta che veniva a trovarci in Italia per gli stage, e quando lo vedevo, sentivo parlare o esprimere i principi del JKD mi emozionavo fortemente. Ho avuto l’onore di essere suo amico e allievo per ben sette anni e, ho condiviso con lui momenti stupendi non solo dal punto di vista marziale ma soprattutto i dialoghi dopo allenamento, quando andavo a cena e parlavamo di varie cose..Più e più volte ha manifestato i suoi elogi nei miei confronti e, mi ha sempre incoraggiato ad allenarmi con serietà e perseveranza per diventare un erede dei suoi insegnamenti. Quando lo conobbi per la prima volta nel 2003 ci fu subito feeling tra di noi e installammo un rapporto bellissimo di amicizia che ha continuato sino al giorno della sua scomparsa. Un ricordo bellissimo che ho di lui, fu quando nel 2003 a Genova durante lo stage mi venne incontro e mi disse se volevo esercitarmi con lui, io diventai freddo in quel momento e accettai con entusiasmo….esercitazione dopo esercitazione lui mi insegnava, trasmetteva con tutto se stesso e io apprendevo con tutto il cuore la sua saggezza. Insegnare l’arte di Bruce Lee era la sua vita, la sua missione e ha continuato fino alla fine. Un annedoto divertente che ho di lui, fu quando andammo a cena dopo lo stage del 2003 a mangiare con il gruppo una pizza, dopo cena lui prese il caffè e aveva davanti un tipico dolce genovese che emanava una fiamma. Vedendo questa fiamma lui tentò di spegnerla con un backfist (colpo rovesciato) e all’improvviso la fiamma si spense e il caffè gli si rovesciò addosso con grande divertimento di tutti…Fu un esperienza bellissima con tanti ricordi che porto continuamente nel mio cuore. Non era un insegnante comune, era di una gentilezza e bontà che non ho mai trovato in nessun altro. Lui era ed è la mia ispirazione, la mia guida, il mio modello da seguire nelle arti marziali così come nella vita. Sapendo della sua morte, avvenuta il 24 novembre, una parte di me è morta con lui….ma con la piena responsabilità dei suoi insegnamenti, continuerò ad essere un suo erede e insegnerò la sua filosofia con la stessa passione e dedizione che egli mi ha trasmesso in tutti questi anni…..Grazie Mio Caro Amico e Maestro Ted Wong ti voglio tanto bene e ti prometto che terrò viva la tua fiamma e mi allenerò sempre di più per diventare un giorno un tuo degno erede….Luigi Clemente – TWJKD – ITALY, CAAM BARI

lunedì 13 dicembre 2010

Lezione speciale dedicata al mio Maestro Ted Wong

Special Lesson Dedicate To Memory of My Master Sifu Ted Wong
December, 9 2010
Gruppo TWJKD BARI
 Luigi e Fabio in Footwork
Diretto con la mano avanzata di Walter (destra)
 Jonni e Walter in azione in footwork
 Maurizio mentre istruisce nuovi studenti
 Fabio e Luigi
Fabio nella combinazione calcio - pugno

 Luca mentre esegue un diretto


Luigi Clemente


Il nome,i riferimenti, immagini, simboli, logo e marchi, associati a Ted Wong sono di proprietà di Ted Wong e sono utilizzati dal JEET KUNE DO - C.A.A.M. con l'esplicito permesso di Ted Wong.
Nessun contenuto può essere estratto o utilizzato con qualsiasi mezzo, in tutto o in parte, senza l'espressa autorizzazione di Ted Wong. Tutti gli altri marchi appartengono ai legittimi proprietari

mercoledì 1 dicembre 2010

Foto dello stage

 Vincenzo e Walter in footwork
 Jonni e Michele in footwork
 Luca e Davide mentre si esercitano nel Diretto
 Walter mentre esegue un calcio diretto
 Michele si esercita nel calcio diretto
 Fabio con Bruce Lee
 Luigi utilizza il diretto mentre arretra
 Fabio e Antonio mentre fanno sparring
 Calcio diretto di Antonio
Gruppo JKD Puglia


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Seminario di TWJKD a Bari

4° Seminario di TWJKD a Bari in Memoria di Bruce Lee
28 Novembre 2010



Domenica 28 novembre presso la palestra gym 85 di Bari, si è svolto il consueto seminario annuale di TWJKD. Essendo novembre il mese dedicato alla memoria di Bruce Lee, si è pensato di dedicarlo a lui con tutti gli omaggi dell'associazione JKD di Bari.
L'atmosfera era davvero elettrizzante e, lo spirito di Bruce Lee aleggiava nell'aria, pronto a darci man forte durante gli allenamenti. Tutti gli studenti erano carichi e infatti, hanno dato dura prova delle loro capacità.
I due insegnanti della Puglia, Luigi Clemente di Bari e Antonio Giannetta di Lecce, hanno collaborato ancora una volta insieme per poter divulgare con serietà ed entusiasmo il JKD ai loro rispettivi studenti.
Lo stage è cominciato verso le 9:30 del mattino con un bel riscaldamento da parte di Antonio, che ha messo a dura prova la resistenza dei partecipanti.
Dopo un abbondante mezz'ora di esercizi di riscaldamento e potenziamento, Luigi ha preso la parola cominciando a lavorare sul footwork. Infatti a coppia, gli studenti hanno lavorato cercando di mantenere la lunga distanza muovendosi a specchio. Dato che il footwork è l'elemento che favorisce la potenza dei colpi, l'equilibrio e la mobilità, il fattore sorpresa era determinante nella scelta delle tecniche da usare, e di conseguenza, il diretto con la mano avanzata e il calcio diretto con la gamba avanzata, sono state le più favorevoli.
Dopo questi esercizi di mobilità, Antonio ha preso la parola cominciando a spiegare alcune combinazioni di pugni con la mano avanzata. La combinazione era: uppercut -hook, due tecniche molto importanti nella corta distanza. Mantenendo la combinazione con la mano avanzata non si corre il rischio di essere scoperti, perchè la posizione rimane intatta, come Bruce Lee stesso afferma: "La posizione di guardia è l'elemento determinante per la buona riuscita delle tecniche".
Da questa prima combinazione molte altre sono state citate, ma molto complicate da poterle spiegare qui. Sta di fatto che la base su cui poggia il JKD è quello di mantenere la mano guida (destra) e la gamba guida (destra), in grado di collaborare insieme nella continuità, senza perdere l'allineamento corretto.
Dopo esserci esercitati nelle combinazioni, il resto della giornata è stato dedicato allo sparring a coppia. Il tutto è stato fatto prima in una simulazione di sparring (spiegando la tecnica) e, dopo come in un incontro vero e proprio, due studenti per uno, hanno cominciato a combattere. Poco è bastato per mettere in guardia i partecipanti, perchè la maggior parte di loro non riuscivano a mettere a segno una tecnica come si deve.
Come tutti sapranno, il JKD richiede anni e anni di allenamento per essere perfezionata. Le tecniche non vanno imparate e basta, ma vanno esercitate fino all'esaurimento per farle diventare come una seconda pelle. Solo attraverso questo processo di apprendimento costante su se stessi, potremo infine, attraverso la tecnica esprimere noi stessi.
Dopo lo stage, tutti i partecipanti hanno ricevuto l'attestato di partecipazione, come premio per l'ottimo impegno che hanno dimostrato.  Nella fase finale c'è stata la consueta foto di gruppo e la speranza di avere in un futuro molto prossimo il nostro rappresentante di Ted Wong: Davide Gardella.

Luigi Clemente


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sabato 27 novembre 2010

L'eredità Di Bruce Lee

L’eredità di Bruce Lee

27/11/40 – 27/11/2010

In Memoria di Bruce “The Dragon” Lee



Chi è l’erede di Bruce Lee?

Cosa vuol dire essere erede di Bruce Lee?

Esiste qualcuno in questa generazione in grado di eguagliarlo in tutti i suoi favolosi aspetti che lo hanno contraddistinto da molti artisti marziali?

Molti si pongono queste domande e, viene in mente ancora una volta la domanda per eccellenza: chi è l’erede di Bruce Lee? Ci può essere qualcuno in grado di interpretare ciò che egli insegnava, coltivava e praticava nel corso della sua vita?

In tutta franchezza, io non credo che ci sia stato o ci sarò qualcuno in grado di eguagliarlo, perché egli era un uomo così completo, dalle grandi qualità umane; un artista marziale capace di “centrifugare” l’avversario con l’agilità dei suoi colpi. Egli era un artista della vita, capace di permeare ogni aspetto filosofico dell’esistenza.

Dico questo, non per classificare Bruce Lee come ad un uomo invincibile, essere perfetto, al contrario, ciò che ha sempre reso Bruce un grande artista, secondo il mio parere, era la sua umanità, la sua continua ricerca di se stesso e del proprio potenziale; egli descrive chiaramente questo concetto della sua personalità, tanto è vero che amava definire se stesso come: “human being”.

Dato che molti dei miei articoli precedenti risalenti alla sua memoria riguardavano la mia passione per lui, come l’ho conosciuto e cosa rappresenta per me, stavolta mi sono concentrato sull’aspetto ereditario che ha suscitato il suo carisma nel cuore di milioni di persone sparse per il mondo.

Nel 1967 Bruce Lee identificò la sua personale via delle arti marziali col nome di Jeet Kune Do, che letteralmente significa: “La via per intercettare il pugno”. In realtà Bruce, non ha mai voluto etichettare la sua arte come una forma o uno stile, perché il JKD non ha forme, non ha schemi fissi; il suo fulcro è quello di mettere il combattente in continua lotta con se stesso, al fine di renderlo un uomo più completo. Questo è vero in base a ciò che Bruce Lee stesso affermò in un intervista rilasciata a Pierre Berton nel 1971. Egli disse: “Io non credo nei sistemi, ne nei modelli. Non credo che esista un sistema di lotta giapponese, o cinese o chicchessia. A meno che non ci siano sulla terra esseri con quattro braccia e tre gambe. A meno che non ci siano esseri strutturalmente differenti da noi, non ci può essere un modo differente di combattere. Questo in virtù del fatto che abbiamo due braccia e due gambe e, l’obiettivo consiste nel farli funzionare al massimo”

La filosofia di Bruce consiste nella scoperta e crescita personale di ciascun individuo. Egli credeva che l’uomo fosse più importante dello stile o dei modelli precostituiti. Lo stile, secondo Bruce, limita la personale creatività dell’essere umano, rendendolo schiavo di forme meccaniche e coreografiche.

Durante l’intervista rilasciata nel 1971, Bruce dichiara quanto segue: “Da una parte esiste l’istinto naturale, dall’altra l’autocontrollo. Bisogna imparare ad armonizzarli entrambi. Se da una parte prevalesse l’istinto, saresti un uomo indisciplinato. Se invece prevalesse l’autocontrollo, saresti un uomo meccanico, non più un essere umano”.

Ecco questo è il fulcro del pensiero di Bruce e possiamo anche tradurlo nelle arti marziali. L’arte ci dà la possibilità di esprimere con sincerità tutto il nostro essere. Se prevalesse l’istinto di combattere, diventeremmo solo picchiatori, senza criterio. Se dessimo importanza solo all’aspetto filosofico, diventeremmo degli intellettuali senza praticità. Per essere un vero artista, l’uomo, il praticante, deve armonizzare entrambe le cose e renderle parte di sé; attraverso un lungo e scrupoloso processo di apprendimento e allenamento, si è in grado di esprimere onestamente se stessi nelle arti marziali.

Durante gli anni trascorsi ad apprendere, ad applicare i principi e la filosofia dell’arte del JKD negli stage a Genova con Davide Gardella e con Ted Wong, ho conosciuto in profondità il pensiero e lo spirito di Bruce.

Ho conosciuto non Bruce l’invincibile, l’attore famoso, o la star di Hollywood, ma Bruce l’uomo, l’essere umano, l’artista della vita. Questo è ciò che rende un praticante della sua arte, eredità viva e fiamma incandescente che mai perderà il suo folclore.

Nessun uomo potrà mai eguagliare la sua umanità, perché ognuno di noi è un essere unico e irripetibile, e Bruce era unico ed irripetibile nel suo genere. Fino a quando crederemo in noi stessi e ci identificheremo nel reale spirito delle arti marziali, Bruce Lee non morirà mai e, sarà sempre una fonte inesauribile di ispirazione per tutti coloro che amano e praticano con serietà e perseveranza, le arti marziali.

Luigi Clemente


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venerdì 29 ottobre 2010

Il fondamento delle tecniche

"Le Tecniche migliori sono quelle semplici eseguite correttamente" Bruce Lee


Jeet Kune Do

"Il Jeet Kune Do non gira intorno alle cose. Non prende strade secondarie. Va dritto allo scopo. La distanza più breve tra due punti è la semplicità" Bruce Lee




venerdì 17 settembre 2010

SPECIAL TED WONG JEET KUNE DO PARTY & SURPRISE AT CAAM MILANO - ITALY

L' ARTE INCONTRA L' ARTE SPECIALE SERATA A SORPRESA TED WONG JEET KUNE DO - ITALY - CAAM - MILANO


Bruce Lee disse:"Uno scultore, nel costruire una statua non aggiunge argilla al suo soggetto. Piuttosto comincia a cesellare via l'inessenziale, affinché la verità della sua creazione non viene rivelata senza ostruzione".

Grande sorpresa per tutti gli studenti di Si Fu Ted Wong!!!




Quest'anno, in occasione del mio compleanno, il mio caro amico Luciano Antonelli ha avuto un' idea straordinaria.
Ha deciso di darmi uno speciale regalo di arti marziali. ha ordinato ad uno scultore di modellare una statua del nostro beneamato Si Fu Ted Wong,successore di Bruce Lee,che attualmente è il nostro capo e fondatore della scuola TW JKD, diffusa a livello mondiale.
E' una grande ed esclusiva opera d' arte che onora la nostra scuola di Milano e tutti i gruppi italiani autorizzati da Ted Wong. Ho deciso di portarla a scuola e di condividerla in mondovisione, presentandola durante questo evento a Milano il 16 settembre 2010.

Vorremmo che Ted Wong fosse qui stasera.
Speriamo di vederlo al più presto qui ancora una volta in Italia.

Alessandra Tassi

Presidente del C.A.A.M.


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lunedì 30 agosto 2010

Nuovi Corsi di Jeet Kune Do a Bari

Per tutti gli appassionati di Bruce Lee e della sua Arte del JKD, riaprono i corsi a Bari sotto la guida dell'Istruttore Luigi Clemente
I corsi cominceranno martedì 7 settembre presso la Palestra Gym 85.
I giorni e gli orari sono: Martedì - giovedi dalle 18:30 - 20:00 - sabato dalle 17:00 - 18:00
Per coloro che cominceranno da martedì (nuovi) è prevista una lezione di prova.
Si consiglia di arrivare in orario oppure dieci minuti prima che inizi la lezione.

Luigi Clemente

martedì 20 luglio 2010

sifu Bruce "The Little Dragon" Lee

BRUCE LEE
27 NOVEMBRE 1940 - 20 LUGLIO 1973

"NON SO QUALE SIA IL SIGNIFICATO DELLA MORTE, MA NON HO PAURA DI MORIRE E CONTINUO, SENZA FERMARMI, AD ANDARE AVANTI [CON LA VITA]. ANCHE SE IO, BRUCE LEE, UN GIORNO DOVESSI MORIRE SENZA AVER REALIZZATO TUTTE LE MIE AMBIZIONI, NON AVRO' RIMPIANTI. HO FATTO CIO' CHE HO VOLUTO E L'HO FATTO CON SINCERITA' E AL MEGLIO DELLE... MIE CAPACITA'. NON POSSO CHIEDERE DI PIU' ALLA VITA."


"DO NOT KNOW WHAT IS THE MEANING OF DEATH, BUT I HAVE NOT AFRAID OF DYING AND CONTINUOUS, WITHOUT STOPPING TO MOVE FORWARD [WITH THE LIFE]. EVEN THOUGH I, BRUCE LEE, HE SHOULD EVER DIE WITHOUT CARRYING OUT ALL MY AMBITIONS, I WILL HAVE NO REGRETS. I DID SOMETHING THAT I WANTED AND I DID SINCERELY AND THE BEST OF MY ABILITIES. I CAN'T ASK FOR MORE TO LIFE."

"A TE BRUCE DEDICO CON TUTTO IL MIO CUORE LA MIA PREGHIERA AFFINCHè DIO TI PROTEGGA E TI CUSTODISCA NEL SUO AMORE.....SEI UN GRANDE MAESTRO E UN GRANDE INDICATORE DI VITA...CON AFFETTO LUIGI PICCOLO DRAGO"

Luigi Clemente

domenica 6 giugno 2010

Foto dello stage


Gruppo di Bari


Gruppo della Puglia
Vincenzo in azione
                                                                 
Antonio mentre esegue un calcio a gancio
I Due studenti di Lecce
Maurizio e Antonio in azione
Johnny e Fabio in azione
Walter in azione




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3° Seminario di TWJKD a Bari

3° SEMINARIO DI TWJKD A BARI


Lo scorso 16 maggio, si è svolto a Bari nella palestra Gym 85 di viale unità d’Italia, il consueto seminario di TWJKD presieduto da Luigi Clemente (Istruttore qualificato di JKD a Bari) e, da Antonio Giannetta (Allenatore qualificato di JKD a Lecce). Il seminario si è svolto alla presenza degli studenti di Bari e di Lecce. Ancora una volta lo spirito dirompente del Piccolo Drago Lee era presente e la voglia di apprendere quanto più possibile da questo seminario è stata per tutti fonte di enorme carica emotiva e psicologica.

Il seminario è cominciato con un bel po’ di esercizi di riscaldamento eseguiti a regola d’arte da Antonio di Lecce, portando gli studenti a lavorare sodo per essere al meglio della forma nello studio delle tecniche. Dopo di ciò Luigi ha preso la parola, cominciato a spiegare alcuni principi fondamentali del JKD come il Footwork ed il Diretto con la mano avanzata. Per ciò che riguarda il footwork, Luigi ha messo in evidenza il fatto dell’equilibrio in movimento, la linea centrale e i spostamenti rapidi per mantenersi bilanciato durante un attacco. Nel parlare del footwork, Luigi ha diluito la sua spiegazione nel Diretto con la mano avanzata, parlando di esso in termini di attacco, difesa e contrattacco e di come esso sia importante per la struttura portante del JKD. Mostrando alcuni esercizi per allenare il Diretto, Luigi ha messo in evidenza il fatto di come sia importante affilare costantemente le proprie tecniche e, di quanto esse siano complicate nell’eseguirle durante un combattimento.

Dopo aver parlato del Diretto e spiegato alcune combinazioni semplici del Jeet Kune Do, Antonio Giannetta ha preso la parola cominciando a spiegare alcune tecniche di calcio fondamentali. Tra cui il calcio a gancio e il calcio diretto (hook kick – direct kick). Parlando di essi, Antonio ha messo in evidenza l’uso del caricamento (burst) e di come esso sia importante per attaccare e allo stesso tempo tornare indietro nella posizione di guardia. Infatti attraverso il caricamento, si è in grado non solo di tornare velocemente in guardia, ma allo stesso tempo se si presenta l’occasione lo si può utilizzare per concludere l’attacco con un pugno, o addirittura con un altro calcio. Questo è ciò che permane tutto il JKD e la sua semplicità nei movimenti.

Dopo aver dedicato alla maggior parte del tempo alle esercitazione delle tecniche, i due insegnanti hanno cominciato a far esercitare gli studenti attraverso lo sparring con protezioni. La prima parte era mettere in pratica tutte le tecniche esercitate attraverso una simulazione con il compagno, mentre la seconda parte è stata dedicata alla libera espressione dello sparring a coppia.

Tutti gli studenti hanno potuto constatare di quanto sia difficile mettere in pratica tutto ciò che hanno imparato quel giorno, perché come diceva Bruce Lee: “Il vero rifinimento persegue la semplicità”; ciò significa che le tecniche non le hanno ancora fatte diventare parte di loro. Ogni tecnica appresa va allenata, allenata e ancora allenata, fino a farla diventare una seconda pelle. Dopo di che si può esprimere al massimo se stessi attraverso la tecnica per la sua corretta esecuzione.

Luigi Clemente

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sabato 22 maggio 2010

TUTTI NOI POSSIAMO FARE LA DIFFERENZA

Ho pensato che tutte le persone che fanno sport e che dedicano il proprio tempo ai ragazzi possano da questa lettura trarre utili momenti di riflessione, così come è stato per me.

Ad una cena di beneficenza per una scuola che cura bambini con problemi di apprendimento, il padre di uno degli studenti fece un discorso che non sarebbe mai più stato dimenticato da nessuno dei presenti. Dopo aver lodato la scuola ed il suo eccellente staff, egli pose una domanda: "Quando non viene raggiunta da interferenze esterne, la natura fa il suo lavoro con perfezione. Purtroppo mio figlio Shay non può imparare le cose nel modo in cui lo fanno gli altri bambini. Non può comprendere

profondamente le cose come gli altri. Dov'è il naturale ordine delle cose quando si tratta di mio figlio?" Il pubblico alla domanda si fece silenzioso.Il padre continuò: "Penso che quando viene al mondo un bambino come Shay,handicappato fisicamente e mentalmente, si presenta la grande opportunità di realizzare la natura umana e avviene nel modo in cui le altre persone trattano quel bambino."

A quel punto cominciò a narrare una storia:

Shay e suo padre passeggiavano nei pressi di un parco dove Shay sapeva che c'erano bambini che giocavano a baseball.Shay chiese: "Pensi che quei ragazzi mi faranno giocare?" Il padre di Shay sapeva che la maggior parte di loro non avrebbe voluto in squadra un giocatore come Shay, ma sapeva anche che se gli fosse stato permesso di giocare, questo avrebbe dato a suo figlio la speranza di poter essere accettato dagli altri a discapito del suo handicap, cosa di cui Shay aveva immensamente bisogno. Il padre si Shay si avvicinò ad uno dei ragazzi sul campo e chiese (non aspettandosi molto) se suo figlio potesse giocare. Il ragazzo si guardò intorno in cerca di consenso e disse: "Stiamo perdendo di sei punti e il gioco è all'ottavo inning. Penso che possa entrare nella squadra: lo faremo entrare nel nono" . Shay entrò nella panchina della squadra e con un sorriso enorme, si mise su la maglia del team. Il padre guardò la scena con le lacrime agli occhi e con un senso di calore nel petto.

I ragazzi videro la gioia del padre all'idea che il figlio fosse accettato dagli altri. Alla fine dell'ottavo inning, la squadra di Shay prese alcuni punti ma era sempre indietro di tre punti. All'inizio del nono inning Shay indossò il guanto ed entrò in campo.

Anche se nessun tiro arrivò nella sua direzione, lui era in estasi solo all'idea di giocare in un campo da baseball e con un enorme sorriso che andava da orecchio ad orecchio salutava suo padre sugli spalti. Alla fine del nono inning la squadra di Shay segnò un nuovo punto: ora, con due out e le basi cariche si poteva anche pensare di vincere e Shay era incaricato di

essere il prossimo alla battuta. A questo punto, avrebbero lasciato battere Shay anche se significava perdere la partita? Incredibilmente lo lasciarono battere. Tutti sapevano che era una cosa impossibile per Shay che non sapeva nemmeno

tenere in mano la mazza, tantomeno colpire una palla. In ogni caso, come Shay si mise alla battuta, il lanciatore, capendo che la squadra stava rinunciando alla vittoria in cambio di quel magico momento per Shay, si avvicinò di qualche passo e tirò la palla così piano e mirando perché Shay potesse prenderla con la mazza. Il primo tirò arrivò a destinazione e Shay dondolò goffamente mancando la palla. Di nuovo il tiratore si avvicinò di qualche passo per tirare dolcemente la palla a Shay. Come il tiro lo raggiunse Shay dondolò e questa volta colpì la palla che ritornò lentamente verso il tiratore. Ma il gioco non era ancora

finito. A quel punto il battitore andò a raccogliere la palla: avrebbe potuto darla all' uomo in prima base e Shay sarebbe stato eliminato e la partita sarebbe finita. Invece... Il tiratore lanciò la palla di molto oltre l'uomo in prima base e in modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla. Tutti dagli spalti e tutti i componenti delle due squadre incominciarono a gridare: "Shay corri in prima base! Corri in prima base!" Mai Shay in tutta la sua vita aveva corso così lontano, ma lo fece e così raggiunse la prima base. Raggiunse la prima base con occhi spalancati dall'emozione. A quell punto tutti urlarono: " Corri fino alla seconda base!" Prendendo fiato Shay corse fino alla seconda trafelato. Nel momento in cui Shay arrivò alla seconda base la squadra avversaria aveva ormai recuperato la palla.. Il ragazzo più piccolo di età che aveva ripreso la palla quindi sapeva di poter

vincere e diventare l'eroe della partita, avrebbe potuto tirare la palla all'uomo in seconda base ma fece come il tiratore prima di lui, la lanciò intenzionalmente molto oltre l'uomo in terza base e in modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla. Tutti urlavano: "Bravo Shay, vai così! Ora corri!" Shay raggiunse la terza base perché un ragazzo del team avversario lo

raggiunse e lo aiutò girandolo nella direzione giusta. Nel momento in cui Shay raggiunse la terza base tutti urlavano di gioia. A quel punto tutti gridarono: " Corri in prima, torna in base!!!!" E così fece: da solo tornò in prima base, dove tutti lo sollevarono in aria e ne fecero l'eroe della partita. "Quel giorno - disse il padre piangendo - i ragazzi di entrambe le squadre hanno aiutato a portare in questo mondo un grande dono di vero amore ed umanità".

Shay non è vissuto fino all'estate successiva. E' morto l'inverno dopo ma non si è mai più dimenticato di essere l'eroe della partita e di aver reso orgoglioso e felice suo padre... nè dimenticò mai l'abbraccio di sua madre quando tornato a casa le raccontò di aver giocato e vinto.

ED ORA UNA PICCOLA NOTA AL FONDO DI QUESTA STORIA:

In internet ci scambiamo un sacco di giochi e mail scherzose senza che queste ci facciano riflettere, ma quando si tratta di diffondere mail sulle scelte della vita noi esitiamo. Il crudo, il volgare e l'osceno passano liberamente nel cyber spazio, ma le

discussioni pubbliche sulla decenza sono troppo spesso soppresse nella nostre scuole e nei luoghi di lavoro.

Se stai pensando di forwardare questo messaggio, c'è probabilità che sfoglierai i tuoi contatti di rubrica scegliendo le persone 'appropriate' o 'inappropriate' a ricevere questo messaggio.

Bene: la persona che ti ha mandato questa e-mail pensa che TUTTI NOI POSSIAMO FARE LA DIFFERENZA.

Tutti noi abbiamo migliaia di opportunità, ogni giorno, di aiutare il 'naturale corso delle cose' a realizzarsi.

Ogni interazione tra persone, anche la più inaspettata, ci offre una opportunità: passiamo una calda scintilla d'amore e umanità o rinunciamo a questa opportunità e lasciamo il mondo un po' più freddo?

Un uomo saggio una volta disse che ogni società è giudicata in base a come tratta soprattutto i meno fortunati!

Ora tu hai 2 scelte:

1.cancellare

2. inoltrare

Possa questo giorno essere un giorno luminoso....

Luigi Clemente

sabato 15 maggio 2010

Il vero Spirito delle Arti Marziali

Le Arti Marziali hanno una caratteristica molto particolare, in quanto esse sono discipline psicofisiche che, offrono a chi le pratica, la capacità di disciplinare il corpo e la mente in modo equilibrato e del tutto originale, perché ogni essere umano ha questa capacità che gli permette di auto controllarsi. Le Arti Marziali sono discipline create molti secoli fa da dei personaggi che imitavano gli animali. Da queste imitazioni sono nate varie discipline come il Kung Fu, o il Kung Fu dei cinque animali, Shaolin ecc. La cosa importante ora non è tanto soffermarci sulla spiegazione dei vari stili di combattimento, quanto piuttosto concentrarci sul loro contenuto emotivo, psicologico, spirituale e naturalmente fisico. La psicologia ha come fondamento il curare la mente dando nuove prospettive e nuovi modi di pensare alla gente, cioè persone che per svariati motivi hanno perso fiducia nelle loro capacità, nei loro modi di fare e questo influenza molto la loro personalità, in quanto noi siamo felici, quando pensiamo realmente di fare le cose che ci piacciono di più, quando le mettiamo in pratica, questo ci fa sentire bene e naturalmente felici. Il mondo moderno ha una brutta concezione delle arti marziali, perché le considera solo un modo per fare violenza, o uno sport olimpico e basta. In realtà non tutti comprendono che le arti marziali sono esattamente l’opposto di ciò che realmente la gente pensa. Le arti marziali, hanno lo scopo di incrementare la capacità mentale e fisica di cui il combattente ha bisogno per affrontare la vita. Attraverso lo studio di tecniche marziali da combattimento, il combattente impara a conoscere il proprio corpo, rendendolo più forte, più sano e più robusto. Attraverso esercizi specifici di ginnastica quali corsa, stretching, ecc, il combattente impara a conoscere i punti di forza del suo corpo e impara anche a rispettarlo. Mediante esercizi spirituali quali il Qi Gong (una ginnastica energetica molto antica e che prende radice dal Kung Fu), il combattente impara a conoscere se stesso, ad autodisciplinarsi e a controllare perfettamente anche le proprie emozioni. Come potete vedere le arti marziali sono una vera e propria arte psicologica applicata al combattimento. Certamente mi rendo conto che il combattente studia tecniche molto particolari come pugni, calci, leve articolari ecc e, queste applicabili in combattimento potrebbero provocare danni seri all’avversario, se non addirittura la morte, ma chi studia le arti marziali per scopo di crescita personale, sa bene che tale cosa va contro i principi stessi delle arti marziali e che quindi tale azione può far del male al prossimo. Le arti marziali sono state sviluppate per “guarire il prossimo” e non per distruggerlo. Chi pratica le arti marziali in modo serio e scrupoloso impara a conoscere se stesso fino in fondo, scoprendo di avere qualità che prima non concepiva o non sapeva di avere. Bruce Lee disse una volta: “Le Arti Marziali sono come un arte, sono l’espressione vivente dell’essere umano”. Infatti proprio come la musica, la scultura, la pittura ecc ha bisogno dell’uomo per essere espressa, così le arti marziali hanno bisogno del corpo per essere espressa pienamente. Immaginate se non ci fossero, persone che non sapessero suonare, o creare sculture mozzafiato, o persone che non sanno dipingere un quadro! Noi potremmo conoscere queste arti? Io penso di no! Perché tutto ciò? Perché se non ci fossero uomini capaci di esprimere tali arti, l’arte di per se sarebbe morta, perché nessuno saprebbe esprimerla agli altri. Quindi, un artista come potrebbe esprimere onestamente se stesso, i suoi sentimenti, emozioni se non ci fosse l’arte? Tutto sarebbe perduto e noi non potremmo goderci la meravigliosa musica di Beethoven per esempio, ne potremmo goderci un dipinto di Picasso ecc. L’arte ha bisogno del nostro corpo per essere espressa. Spero che questo articolo vi chiarisca le idee circa la concezione sbagliata che la gente ha nei confronti delle arti marziali. Le arti marziali sono una disciplina psicofisica nata con l’intento di sostenere il combattente nel suo percorso di crescita personale, interiore e fisico. Esse fanno si che il combattente impari a fluire come l’acqua che scorre in un ruscello, insegnandoli come attualizzarsi ed espandersi, diventando un tutt’uno con se stesso.


Luigi Clemente

Il nome,i riferimenti, immagini, simboli, logo e marchi, associati a Ted Wong sono di proprietà di Ted Wong e sono utilizzati dal JEET KUNE DO - C.A.A.M. con l'esplicito permesso di Ted Wong. Nessun contenuto può essere estratto o utilizzato con qualsiasi mezzo, in tutto o in parte, senza l'espressa autorizzazione di Ted Wong. Tutti gli altri marchi appartengono ai legittimi proprietari.

mercoledì 21 aprile 2010

Dimostrazione di Jeet Kune Do al C.U.S. di Bari

Il 27 marzo 2010 è stato un giorno molto speciale per la Neo Associazione Jeet Kune Do Bari che si impegna nel divulgare con passione e cuore l’arte di Bruce Lee nella città di Bari. Infatti il gruppo degli studenti e il presidente dell’associazione: Luigi Clemente (Istruttore Riconosciuto di Davide Gardella e Ted Wong), si sono esibiti in una dimostrazione dell’arte e della scienza del Jeet Kune Do presso il Centro Universitario Sportivo di Bari. La manifestazione era aperta più che altro a tutti gli universitari (per evitare frangenti dall’esterno), ed è stata la prima volta che il JKD si è presentato ufficialmente in codesta città. Alla dimostrazione hanno preso parte la maggior parte degli studenti che fanno parte del gruppo di Bari e, a visionare l’evento cerano gli studenti universitari di Bari, il presidente del C.U.S. ed infine i maestri di varie discipline marziali.

La dimostrazione è cominciata intorno alle dieci del mattino e, l’insegnante Luigi Clemente ha cominciato a spiegare alcuni principi del JKD, come la posizione di guardia, il footwork, la linea direttrice ecc. In modo molto semplice ha spiegato come Bruce Lee perfezionava le sue tecniche in modo efficace attraverso lo studio, la pratica e ovviamente il combattimento.

Dopo di ciò spiegando sempre di come Bruce Lee perfezionasse il JKD e quali erano i suoi principi chiave, Luigi ha messo in evidenza gli aspetti del Diretto con la mano avanzata. Infatti si è cimentato nel ONE – INCH PUNCH una tecnica a distanza corta che, attraverso la rotazione del bacino e il footwork crea una potenza micidiale. Infatti questa è la tecnica che rese famoso Bruce Lee durante una dimostrazione che Egli tenne al Torneo di Karate a Long Beach (California) nel 1964. Dopo aver spiegato e messo in pratica la tecnica del Diretto avanzato, Luigi ha cominciato a parlare delle varie combinazioni di calci e pugni presenti nel JKD e di come esse siano frutto di esperienze vissute nello studio della scienza e della biomeccanica del corpo umano. Per far rendere molto più interessante questo evento, Luigi ha messo in risalto i suoi studenti più esperti, lasciando che si cimentassero nelle combinazioni di base del JKD, tra cui: diretto – cross - gancio, o anche: kick – punch - kick e via discorrendo.

Mettendosi nuovamente in gioco, Luigi ha cominciato a parlare dello sparring presente nel JKD. Infatti Bruce Lee pensava che per comprendere pienamente l’essenza del combattimento, il combattente dovesse allenarsi in modo reale combattendo con caschi, guantoni e varie protezioni. Infatti egli stesso dice: “quando lo studente comincerà a fare sparring, smetterà di cercare l’accumulo di tecniche. Piuttosto dedicherà le necessarie ore di pratica alla tecnica semplice per la sua corretta esecuzione”. Infatti il JKD non ha molte tecniche, il suo scopo non è accumulare. Piuttosto si tratta di ridurre al minimo quello che non serve, perfezionando ciò che realmente è efficace in un combattimento. Tutti gli studenti più esperti hanno dato prova di grande abilità cimentandosi nel combattimento mettendo in pratica quanto hanno imparato nel corso delle lezioni.
Alla fine della dimostrazione, tutti i presenti hanno fatto i complimenti all’insegnante e ai suoi rispettivi studenti, per l’ottima preparazione fisica e per la padronanza delle tecniche. E’ stata una bellissima esperienza, anche se non ce stato un grande afflusso di gente, tutti noi abbiamo imparato qualcosa da questa esperienza ed ora l’importante è impegnarsi sempre di più, per diventare ancora più efficienti.




Luigi Clemente


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lunedì 19 aprile 2010

Luigi Clemente e Davide Gardella

Diretto al tronco con Cross arretrato
Gancio a cavatappi contro Gancio a cavatappi
I Due Guerrieri a confronto


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Foto Varie

On Guard Position
Rear Cross

Maurizio in posizione di guardia
Maestro e Allievo
Maurizio Fa stretching
Stefano Skipping

Rilassati
Leading Straight Punch

Luigi Clemente

Stefano in Posizione di Guardia

A Pranzo con il gruppo JKD



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Sportale in Tour - Speciale Jeet Kune Do - Puntata 6 - Sparring

In quest'ultimo episodio dello speciale dedicato al JKD, lo dedichiamo allo sparring. Come lo stesso Bruce Lee affermava: "Il modo...