mercoledì 3 giugno 2020

Il Jeet Kune Do e la semplicità

Il principio chiave della filosofia di Bruce Lee è la semplicità. Spiegare il Jeet Kune Do non può che essere semplice. Paragonando il Jeet Kune Do alla Scherma, trovo a riguardo significative le parole del maestro della scuola di Scherma che ho frequentato: “La Scherma è una, ma ognuno ha la sua Scherma”. Il Jeet Kune Do ha una struttura e dei precisi criteri di efficienza e se si prescinde da questi si sta facendo un’altra cosa. La tecnica è il come si fa, è il procedimento migliore per compiere un'azione e raggiungere un obiettivo, essa non preclude affatto la libera espressione personale, anzi la finalizza e la adatta allo scopo. Attingendo direttamente alla fonte, ovvero agli scritti di Bruce Lee, riporto un estratto chiarificatore in tal senso: “ Spesso viene posta la domanda se il JKD sia contro la forma. E’ vero che non ci sono sequenze prestabilite o kata nel JKD. Tuttavia in ogni azione fisica c’è sempre una maniera più efficace e viva per raggiungere lo scopo della prestazione, e questo ha a che fare con l’azione di leva, l’equilibrio, l’economia e l’efficienza del movimento e nell’impiego dell’energia, eccetera. Un movimento vivo ed efficiente che libera è una cosa; sterili sequenze classiche che legano e condizionano sono un’altra. Inoltre c’è una sottile differenza tra “non avere forma” ed avere “la non-forma”; la prima è ignoranza, la seconda è trascendenza.”
 
Davide Gardella

Luigi Clemente e Davide Gardella 2017

Sportale in Tour - Speciale Jeet Kune Do - Puntata 6 - Sparring

In quest'ultimo episodio dello speciale dedicato al JKD, lo dedichiamo allo sparring. Come lo stesso Bruce Lee affermava: "Il modo...