LA TED WONG JEET KUNE DO BARI AUGURA A TUTTI VOI UN BUON ANNO CON LA SPERANZA CHE IL NUOVO ANNO VI PORTI TANTA SERENITA', NUOVE OPPORTUNITA' E PROSPERITA' NELLA VITA.....
AUGURI DI CUORE
Luigi Clemente
Era sempre un piacere parlare con Ted Wong ogni volta che veniva a trovarci in Italia per gli stage, e quando lo vedevo, sentivo parlare o esprimere i principi del JKD mi emozionavo fortemente. Ho avuto l’onore di essere suo amico e allievo per ben sette anni e, ho condiviso con lui momenti stupendi non solo dal punto di vista marziale ma soprattutto i dialoghi dopo allenamento, quando andavo a cena e parlavamo di varie cose..Più e più volte ha manifestato i suoi elogi nei miei confronti e, mi ha sempre incoraggiato ad allenarmi con serietà e perseveranza per diventare un erede dei suoi insegnamenti. Quando lo conobbi per la prima volta nel 2003 ci fu subito feeling tra di noi e installammo un rapporto bellissimo di amicizia che ha continuato sino al giorno della sua scomparsa. Un ricordo bellissimo che ho di lui, fu quando nel 2003 a Genova durante lo stage mi venne incontro e mi disse se volevo esercitarmi con lui, io diventai freddo in quel momento e accettai con entusiasmo….esercitazione dopo esercitazione lui mi insegnava, trasmetteva con tutto se stesso e io apprendevo con tutto il cuore la sua saggezza. Insegnare l’arte di Bruce Lee era la sua vita, la sua missione e ha continuato fino alla fine. Un annedoto divertente che ho di lui, fu quando andammo a cena dopo lo stage del 2003 a mangiare con il gruppo una pizza, dopo cena lui prese il caffè e aveva davanti un tipico dolce genovese che emanava una fiamma. Vedendo questa fiamma lui tentò di spegnerla con un backfist (colpo rovesciato) e all’improvviso la fiamma si spense e il caffè gli si rovesciò addosso con grande divertimento di tutti…Fu un esperienza bellissima con tanti ricordi che porto continuamente nel mio cuore. Non era un insegnante comune, era di una gentilezza e bontà che non ho mai trovato in nessun altro. Lui era ed è la mia ispirazione, la mia guida, il mio modello da seguire nelle arti marziali così come nella vita. Sapendo della sua morte, avvenuta il 24 novembre, una parte di me è morta con lui….ma con la piena responsabilità dei suoi insegnamenti, continuerò ad essere un suo erede e insegnerò la sua filosofia con la stessa passione e dedizione che egli mi ha trasmesso in tutti questi anni…..Grazie Mio Caro Amico e Maestro Ted Wong ti voglio tanto bene e ti prometto che terrò viva la tua fiamma e mi allenerò sempre di più per diventare un giorno un tuo degno erede….Luigi Clemente – TWJKD – ITALY, CAAM BARI
Le Arti Marziali hanno una caratteristica molto particolare, in quanto esse sono discipline psicofisiche che, offrono a chi le pratica, la capacità di disciplinare il corpo e la mente in modo equilibrato e del tutto originale, perché ogni essere umano ha questa capacità che gli permette di auto controllarsi. Le Arti Marziali sono discipline create molti secoli fa da dei personaggi che imitavano gli animali. Da queste imitazioni sono nate varie discipline come il Kung Fu, o il Kung Fu dei cinque animali, Shaolin ecc. La cosa importante ora non è tanto soffermarci sulla spiegazione dei vari stili di combattimento, quanto piuttosto concentrarci sul loro contenuto emotivo, psicologico, spirituale e naturalmente fisico. La psicologia ha come fondamento il curare la mente dando nuove prospettive e nuovi modi di pensare alla gente, cioè persone che per svariati motivi hanno perso fiducia nelle loro capacità, nei loro modi di fare e questo influenza molto la loro personalità, in quanto noi siamo felici, quando pensiamo realmente di fare le cose che ci piacciono di più, quando le mettiamo in pratica, questo ci fa sentire bene e naturalmente felici. Il mondo moderno ha una brutta concezione delle arti marziali, perché le considera solo un modo per fare violenza, o uno sport olimpico e basta. In realtà non tutti comprendono che le arti marziali sono esattamente l’opposto di ciò che realmente la gente pensa. Le arti marziali, hanno lo scopo di incrementare la capacità mentale e fisica di cui il combattente ha bisogno per affrontare la vita. Attraverso lo studio di tecniche marziali da combattimento, il combattente impara a conoscere il proprio corpo, rendendolo più forte, più sano e più robusto. Attraverso esercizi specifici di ginnastica quali corsa, stretching, ecc, il combattente impara a conoscere i punti di forza del suo corpo e impara anche a rispettarlo. Mediante esercizi spirituali quali il Qi Gong (una ginnastica energetica molto antica e che prende radice dal Kung Fu), il combattente impara a conoscere se stesso, ad autodisciplinarsi e a controllare perfettamente anche le proprie emozioni. Come potete vedere le arti marziali sono una vera e propria arte psicologica applicata al combattimento. Certamente mi rendo conto che il combattente studia tecniche molto particolari come pugni, calci, leve articolari ecc e, queste applicabili in combattimento potrebbero provocare danni seri all’avversario, se non addirittura la morte, ma chi studia le arti marziali per scopo di crescita personale, sa bene che tale cosa va contro i principi stessi delle arti marziali e che quindi tale azione può far del male al prossimo. Le arti marziali sono state sviluppate per “guarire il prossimo” e non per distruggerlo. Chi pratica le arti marziali in modo serio e scrupoloso impara a conoscere se stesso fino in fondo, scoprendo di avere qualità che prima non concepiva o non sapeva di avere. Bruce Lee disse una volta: “Le Arti Marziali sono come un arte, sono l’espressione vivente dell’essere umano”. Infatti proprio come la musica, la scultura, la pittura ecc ha bisogno dell’uomo per essere espressa, così le arti marziali hanno bisogno del corpo per essere espressa pienamente. Immaginate se non ci fossero, persone che non sapessero suonare, o creare sculture mozzafiato, o persone che non sanno dipingere un quadro! Noi potremmo conoscere queste arti? Io penso di no! Perché tutto ciò? Perché se non ci fossero uomini capaci di esprimere tali arti, l’arte di per se sarebbe morta, perché nessuno saprebbe esprimerla agli altri. Quindi, un artista come potrebbe esprimere onestamente se stesso, i suoi sentimenti, emozioni se non ci fosse l’arte? Tutto sarebbe perduto e noi non potremmo goderci la meravigliosa musica di Beethoven per esempio, ne potremmo goderci un dipinto di Picasso ecc. L’arte ha bisogno del nostro corpo per essere espressa. Spero che questo articolo vi chiarisca le idee circa la concezione sbagliata che la gente ha nei confronti delle arti marziali. Le arti marziali sono una disciplina psicofisica nata con l’intento di sostenere il combattente nel suo percorso di crescita personale, interiore e fisico. Esse fanno si che il combattente impari a fluire come l’acqua che scorre in un ruscello, insegnandoli come attualizzarsi ed espandersi, diventando un tutt’uno con se stesso.
Il 27 marzo 2010 è stato un giorno molto speciale per la Neo Associazione Jeet Kune Do Bari che si impegna nel divulgare con passione e cuore l’arte di Bruce Lee nella città di Bari. Infatti il gruppo degli studenti e il presidente dell’associazione: Luigi Clemente (Istruttore Riconosciuto di Davide Gardella e Ted Wong), si sono esibiti in una dimostrazione dell’arte e della scienza del Jeet Kune Do presso il Centro Universitario Sportivo di Bari. La manifestazione era aperta più che altro a tutti gli universitari (per evitare frangenti dall’esterno), ed è stata la prima volta che il JKD si è presentato ufficialmente in codesta città. Alla dimostrazione hanno preso parte la maggior parte degli studenti che fanno parte del gruppo di Bari e, a visionare l’evento cerano gli studenti universitari di Bari, il presidente del C.U.S. ed infine i maestri di varie discipline marziali.
La dimostrazione è cominciata intorno alle dieci del mattino e, l’insegnante Luigi Clemente ha cominciato a spiegare alcuni principi del JKD, come la posizione di guardia, il footwork, la linea direttrice ecc. In modo molto semplice ha spiegato come Bruce Lee perfezionava le sue tecniche in modo efficace attraverso lo studio, la pratica e ovviamente il combattimento.
Dopo di ciò spiegando sempre di come Bruce Lee perfezionasse il JKD e quali erano i suoi principi chiave, Luigi ha messo in evidenza gli aspetti del Diretto con la mano avanzata. Infatti si è cimentato nel ONE – INCH PUNCH una tecnica a distanza corta che, attraverso la rotazione del bacino e il footwork crea una potenza micidiale. Infatti questa è la tecnica che rese famoso Bruce Lee durante una dimostrazione che Egli tenne al Torneo di Karate a Long Beach (California) nel 1964. Dopo aver spiegato e messo in pratica la tecnica del Diretto avanzato, Luigi ha cominciato a parlare delle varie combinazioni di calci e pugni presenti nel JKD e di come esse siano frutto di esperienze vissute nello studio della scienza e della biomeccanica del corpo umano. Per far rendere molto più interessante questo evento, Luigi ha messo in risalto i suoi studenti più esperti, lasciando che si cimentassero nelle combinazioni di base del JKD, tra cui: diretto – cross - gancio, o anche: kick – punch - kick e via discorrendo.
Mettendosi nuovamente in gioco, Luigi ha cominciato a parlare dello sparring presente nel JKD. Infatti Bruce Lee pensava che per comprendere pienamente l’essenza del combattimento, il combattente dovesse allenarsi in modo reale combattendo con caschi, guantoni e varie protezioni. Infatti egli stesso dice: “quando lo studente comincerà a fare sparring, smetterà di cercare l’accumulo di tecniche. Piuttosto dedicherà le necessarie ore di pratica alla tecnica semplice per la sua corretta esecuzione”. Infatti il JKD non ha molte tecniche, il suo scopo non è accumulare. Piuttosto si tratta di ridurre al minimo quello che non serve, perfezionando ciò che realmente è efficace in un combattimento. Tutti gli studenti più esperti hanno dato prova di grande abilità cimentandosi nel combattimento mettendo in pratica quanto hanno imparato nel corso delle lezioni. In quest'ultimo episodio dello speciale dedicato al JKD, lo dedichiamo allo sparring. Come lo stesso Bruce Lee affermava: "Il modo...