martedì 19 maggio 2020

Intervista Esclusiva a Davide Gardella

Intervista Esclusiva a Davide Gardella (Rappresentante Italiano di Sifu Ted Wong)
Questa approfondita intervista è stata fatta in modo specifico, per chiarire alcuni aspetti importanti (pratici e scientifici) riguardante il JKD di Bruce Lee. 
Tutte le domande sono state formulate da me e dai miei allievi e, speriamo che possa chiarire molti dei dubbi che girano attorno all'arte originale sviluppata da Bruce Lee!

Buona Lettura
Luigi Clemente

Domanda di Pietro: Ogni studente di Bruce Lee, oggi maestro, ritiene di insegnare il vero JKD alle nuove generazioni. Ma se analizziamo il percorso di formazione da quando iniziò la modifica del Wing Chun fino alla sua morte ci rendiamo conto che il JKD è quello che vediamo nelle scene epiche dei suoi film, che hanno avvicinato tutti alla pratica. E’ questo il JKD che va ricercato?
 
Risposta di Davide Gardella: Il tempo è passato e la maggior parte degli studenti originali di Bruce Lee non è più tra noi, ma in vita hanno trasmesso le loro conoscenze e testimonianze ai propri studenti e tramite i seminari, e devo chiarire, avendo avuto l’occasione di incontrare molti di loro, che non affermavano affatto di insegnare il “vero” Jeet Kune Do, ed anzi buona parte di loro, mi riferisco agli studenti di Bruce Lee di Seattle e di Oakland, non dicevano di insegnare il Jeet Kune Do, ma ciò che Bruce Lee insegnava nel periodo in cui avevano appreso da lui, quindi il Jun Fan Gung Fu od il non-classical Gung Fu od anche il Wing Chun o il “Wing Chun Do”. Il Jeet Kune Do era parte del curriculum degli studenti della scuola di Los Angeles, ma è stato soprattutto materia degli studenti privati di Bruce Lee, tra i quali anche artisti marziali che non provenivano dalla scuola, per esempio Joe Lewis. Nella scuola di Los Angeles Bruce Lee insegnò per breve tempo, affidando la conduzione dei corsi a Dan Inosanto, e lasciando un programma da seguire che prevedeva anche pratiche che Bruce Lee ormai aveva abbandonato. Come spiegava Ted Wong, gli insegnamenti che venivano portati avanti nelle scuole erano diversi da quello che Bruce Lee insegnava privatamente. Bisogna a proposito ricordare che Bruce Lee chiuse le tre scuole. Sappiamo anche che il percorso di evoluzione seguito da Bruce Lee è stato caratterizzato da un processo di continua rifinizione e ricerca di una sempre maggiore efficienza. Quindi secondo logica e buon senso, se vogliamo capire come Bruce Lee intendesse la sua arte è chiaro che dobbiamo considerare lo stadio finale e più perfezionato. Ovviamente se siamo interessati a conoscere la crescita di Bruce Lee come artista marziale possiamo ripercorrere anche le fasi precedenti, ma questo può avere senso come ricerca storica, o come pratica concreta di un apprezzamento personale.  Per ciò che concerne i film di Bruce Lee, le sue performances sono per lo più state etichettate come puro spettacolo, nulla a che vedere con il Jeet Kune Do. Personalmente trovo alquanto superficiale ritenere che un artista marziale della levatura di Bruce Lee non abbia espresso aspetti della sua arte nelle coreografie dei film, che chiaramente non sono come un combattimento reale, dovendo risultare spettacolari e tenere conto delle tecniche cinematografiche, inquadrature, riprese eccetera, ma chi conosce il Jeet Kune Do può riconoscere molti elementi tecnici ed anche messaggi che Bruce Lee ha lasciato. 

 
Domanda di Luigi: Secondo te in base agli insegnamenti ricevuti da Ted Wong e la tua esperienza è vero che esistono differenti lignaggi di JKD? Se sì bisogna apprenderli tutti per avere un JKD completo. Se no perché?
 
Risposta di Davide Gardella: Le linee di discendenza ovviamente esistono, ma secondo me si riferiscono più al maestro dal quale si è appreso, o si apprende, e non all’arte marziale in sé. Chi decide di dedicarsi alle arti marziali infatti può scegliere una disciplina in particolare o decidere di seguire un maestro. Questo riporta alla risposta precedente. Se una persona avesse osservato gli studenti di Bruce Lee di diversi periodi, senza saper nulla di loro, avrebbe certamente ritenuto che non fossero stati allievi dello stesso maestro. E questo perché avevano impostazioni differenti ed insegnavano cose differenti. L’errore di molti è stato pensare di partecipare a seminari con vari studenti originale di Bruce Lee pensando di carpire da ognuno una parte del Jeet Kune Do. Approccio che purtroppo è tuttora frequente nei riguardi dei maestri di seconda generazione. Piuttosto che affidarsi ad un maestro ed intraprendere un percorso di crescita con lui, si prende parte a seminari con uno e con l’altro, illudendosi di poter apprendere realmente.  L’insegnamento di qualsiasi arte marziale si fonda su un rapporto duraturo tra il maestro ed i suoi allievi. Dal canto loro i maestri o istruttori dovrebbero sentire la responsabilità per quanto riguarda coloro a cui trasmettono le proprie conoscenze. Questa è una delle ragioni per cui non mi piacciono i vari “tutorial” che tanti pubblicano in rete.

 
Domanda di Luigi: Qual è secondo te il retaggio di Bruce Lee, come avrebbe voluto che fosse il JKD. E come è arrivato a noi tramite Ted Wong?
 
Risposta di Davide Gardella: Penso che Bruce Lee non avrebbe voluto vedere la sua arte trasformata in un'altra cosa. Questa è la considerazione che ha spinto Ted Wong a trasmettere le sue conoscenze. Al primo ed unico Summit degli istruttori di Ted Wong tenutosi ad Orlando nel 2008, Allen Joe presentando Ted Wong ci ha detto: “l’arte di Bruce Lee sopravvive grazie a quest’uomo.”
Fiumi di parole sono stati versati tirando in ballo la libera espressione personale, idea nel migliore di casi fraintesa o peggio manipolata per etichettare qualsiasi mix di tecniche come Jeet Kune Do. La chiave di volta della filosofia di Bruce Lee era la semplicità, di conseguenza spiegare il Jeet Kune Do non può che essere semplice. Facendo il paragone con la Scherma, ai cui principi il Jeet Kune Do è ispirato, riporto le parole del maestro della scuola di Scherma che ho frequentato: “La Scherma è una, ma ognuno ha la sua Scherma”. Anche differenti pugili hanno stili diversi di “boxare”, ma lo fanno pur sempre nell’ambito di una struttura tecnica che è quella del pugilato. Il Jeet Kune Do ha una propria struttura tecnica e dei precisi criteri di efficienza, se si prescinde da questi si sta facendo un’altra cosa. Bruce Lee diceva: “Io ti ho dato le tecniche come usarle ora è affare tuo.” A tale proposito riporto una parte dei suoi scritti: “ Spesso viene posta la questione se il JKD sia contro le forme. E’ vero che non ci sono sequenze prestabilite o kata nel JKD. Tuttavia in ogni azione fisica c’è sempre una maniera più efficace e viva per raggiungere lo scopo della prestazione, e questo ha a che fare con l’azione di leva, l’equilibrio, l’economia e l’efficienza del movimento e nell’impiego dell’energia, eccetera. Un movimento vivo ed efficiente che libera è una cosa; sterili sequenze classiche che legano e condizionano sono un’altra. Inoltre c’è una sottile differenza tra “non avere forma” ed avere “la non-forma”; la prima è ignoranza, la seconda è trascendenza.”

FINE PRIMA PARTE

Sportale in Tour - Speciale Jeet Kune Do - Puntata 6 - Sparring

In quest'ultimo episodio dello speciale dedicato al JKD, lo dedichiamo allo sparring. Come lo stesso Bruce Lee affermava: "Il modo...