Intervista Esclusiva a Davide Gardella (Rappresentante Italiano di Sifu Ted Wong)
Questa approfondita intervista è stata fatta in modo specifico, per chiarire alcuni aspetti importanti (pratici e scientifici) riguardante il JKD di Bruce Lee.
Tutte le domande sono state formulate da me e dai miei allievi e, speriamo che possa chiarire molti dei dubbi che girano attorno all'arte originale sviluppata da Bruce Lee!
Buona Lettura
Luigi Clemente
Domanda di Pietro: Ogni studente di Bruce Lee, oggi
maestro, ritiene di insegnare il vero JKD alle nuove generazioni. Ma se
analizziamo il percorso di formazione da quando iniziò la modifica del Wing
Chun fino alla sua morte ci rendiamo conto che il JKD è quello che vediamo nelle
scene epiche dei suoi film, che hanno avvicinato tutti alla pratica. E’ questo
il JKD che va ricercato?
Risposta di Davide
Gardella: Il tempo è passato e la maggior parte degli studenti
originali di Bruce Lee non è più tra noi, ma in vita hanno trasmesso le loro
conoscenze e testimonianze ai propri studenti e tramite i seminari, e devo
chiarire, avendo avuto l’occasione di incontrare molti di loro, che non
affermavano affatto di insegnare il “vero” Jeet Kune Do, ed anzi buona parte di
loro, mi riferisco agli studenti di Bruce Lee di Seattle e di Oakland, non
dicevano di insegnare il Jeet Kune Do, ma ciò che Bruce Lee insegnava nel
periodo in cui avevano appreso da lui, quindi il Jun Fan Gung Fu od il
non-classical Gung Fu od anche il Wing Chun o il “Wing Chun Do”. Il Jeet Kune
Do era parte del curriculum degli studenti della scuola di Los Angeles, ma è
stato soprattutto materia degli studenti privati di Bruce Lee, tra i quali
anche artisti marziali che non provenivano dalla scuola, per esempio Joe Lewis.
Nella scuola di Los Angeles Bruce Lee insegnò per breve tempo, affidando la
conduzione dei corsi a Dan Inosanto, e lasciando un programma da seguire che
prevedeva anche pratiche che Bruce Lee ormai aveva abbandonato. Come spiegava
Ted Wong, gli insegnamenti che venivano portati avanti nelle scuole erano
diversi da quello che Bruce Lee insegnava privatamente. Bisogna a proposito
ricordare che Bruce Lee chiuse le tre scuole. Sappiamo anche che il percorso di
evoluzione seguito da Bruce Lee è stato caratterizzato da un processo di
continua rifinizione e ricerca di una sempre maggiore efficienza. Quindi
secondo logica e buon senso, se vogliamo capire come Bruce Lee intendesse la
sua arte è chiaro che dobbiamo considerare lo stadio finale e più perfezionato.
Ovviamente se siamo interessati a conoscere la crescita di Bruce Lee come
artista marziale possiamo ripercorrere anche le fasi precedenti, ma questo può
avere senso come ricerca storica, o come pratica concreta di un apprezzamento
personale. Per ciò che concerne i film
di Bruce Lee, le sue performances sono per lo più state etichettate come puro
spettacolo, nulla a che vedere con il Jeet Kune Do. Personalmente trovo
alquanto superficiale ritenere che un artista marziale della levatura di Bruce
Lee non abbia espresso aspetti della sua arte nelle coreografie dei film, che
chiaramente non sono come un combattimento reale, dovendo risultare
spettacolari e tenere conto delle tecniche cinematografiche, inquadrature,
riprese eccetera, ma chi conosce il Jeet Kune Do può riconoscere molti elementi
tecnici ed anche messaggi che Bruce Lee ha lasciato.
Domanda di Luigi: Secondo te in base agli insegnamenti ricevuti da Ted
Wong e la tua esperienza è vero che esistono differenti lignaggi di JKD? Se sì
bisogna apprenderli tutti per avere un JKD completo. Se no perché?
Risposta di Davide
Gardella: Le linee di discendenza
ovviamente esistono, ma secondo me si riferiscono più al maestro dal quale si è
appreso, o si apprende, e non all’arte marziale in sé. Chi decide di dedicarsi
alle arti marziali infatti può scegliere una disciplina in particolare o
decidere di seguire un maestro. Questo riporta alla risposta precedente. Se una
persona avesse osservato gli studenti di Bruce Lee di diversi periodi, senza
saper nulla di loro, avrebbe certamente ritenuto che non fossero stati allievi
dello stesso maestro. E questo perché avevano impostazioni differenti ed
insegnavano cose differenti. L’errore di molti è stato pensare di partecipare a
seminari con vari studenti originale di Bruce Lee pensando di carpire da ognuno
una parte del Jeet Kune Do. Approccio che purtroppo è tuttora frequente nei
riguardi dei maestri di seconda generazione. Piuttosto che affidarsi ad un
maestro ed intraprendere un percorso di crescita con lui, si prende parte a
seminari con uno e con l’altro, illudendosi di poter apprendere realmente. L’insegnamento di qualsiasi arte marziale si
fonda su un rapporto duraturo tra il maestro ed i suoi allievi. Dal canto loro
i maestri o istruttori dovrebbero sentire la responsabilità per quanto riguarda
coloro a cui trasmettono le proprie conoscenze. Questa è una delle ragioni per
cui non mi piacciono i vari “tutorial” che tanti pubblicano in rete.
Domanda di Luigi: Qual è secondo te il retaggio di
Bruce Lee, come avrebbe voluto che fosse il JKD. E come è arrivato a noi
tramite Ted Wong?
Risposta di Davide Gardella: Penso
che Bruce Lee non avrebbe voluto vedere la sua arte trasformata in un'altra
cosa. Questa è la considerazione che ha spinto Ted Wong a trasmettere le sue
conoscenze. Al primo ed unico Summit degli istruttori di Ted Wong tenutosi ad
Orlando nel 2008, Allen Joe presentando Ted Wong ci ha detto: “l’arte di Bruce
Lee sopravvive grazie a quest’uomo.”
Fiumi
di parole sono stati versati tirando in ballo la libera espressione personale,
idea nel migliore di casi fraintesa o peggio manipolata per etichettare
qualsiasi mix di tecniche come Jeet Kune Do. La chiave di volta della filosofia
di Bruce Lee era la semplicità, di conseguenza spiegare il Jeet Kune Do non può
che essere semplice. Facendo il paragone con la Scherma, ai cui principi il
Jeet Kune Do è ispirato, riporto le parole del maestro della scuola di Scherma
che ho frequentato: “La Scherma è una, ma ognuno ha la sua Scherma”. Anche
differenti pugili hanno stili diversi di “boxare”, ma lo fanno pur sempre
nell’ambito di una struttura tecnica che è quella del pugilato. Il Jeet Kune Do
ha una propria struttura tecnica e dei precisi criteri di efficienza, se si
prescinde da questi si sta facendo un’altra cosa. Bruce Lee diceva: “Io ti ho
dato le tecniche come usarle ora è affare tuo.” A tale proposito riporto una
parte dei suoi scritti: “ Spesso viene posta la questione se il JKD sia contro
le forme. E’ vero che non ci sono sequenze prestabilite o kata nel JKD. Tuttavia
in ogni azione fisica c’è sempre una maniera più efficace e viva per
raggiungere lo scopo della prestazione, e questo ha a che fare con l’azione di
leva, l’equilibrio, l’economia e l’efficienza del movimento e nell’impiego
dell’energia, eccetera. Un movimento vivo ed efficiente che libera è una cosa;
sterili sequenze classiche che legano e condizionano sono un’altra. Inoltre c’è
una sottile differenza tra “non avere forma” ed avere “la non-forma”; la prima
è ignoranza, la seconda è trascendenza.”
FINE PRIMA PARTE