
mercoledì 24 dicembre 2008
Buon Santo Natale

domenica 14 dicembre 2008
Jun Fan Jeet Kune Do A Bari
A Bari
1999: inizia la pratica delle Arti Marziali a quattordici anni sotto la guida di un istruttore di Bari di Jeet Kune Do e ci resta fino al 2003
2002: Partecipa al primo seminario regionale di Jun Fan Jeet Kune Do organizzato in puglia con il Direttore Tecnico Nazionale di Jun Fan Jeet Kune Do Davide Gardella, responsabile dell’arte di Bruce Lee a Genova nonché studente diretto di Sifù Ted Wong (Los Angeles, CA)
2003: ha l’opportunità di incontrare direttamente l’allievo di Bruce Lee Sifù Ted Wong con il quale si allena durante i suoi stage italiani a Marina di Massa organizzati dal Centro Addestramento Arti Marziali di Milano la quale è il fondatore la maestra Alessandra Tassi. (Milano)
2004: nel 2oo4 comincia a partecipare ai corsi di formazione istruttori con il Maestro Davide Gardella a Genova viaggiando continuamente tra Genova e Bari sino all’ultimo corso che si è svolto in Genova il 26 ottobre 2008
Dal 2004 al 2008 ha partecipato a ben undici corsi di formazione istruttori sotto la guida del Maestro Davide Gardella e ha partecipato a ben quattro seminari regionali di Jeet Kune Do a Milano organizzati dal C.A.A.M.
Il 16 ottobre 2005 ottiene a Milano il diploma di qualifica “Avanzato” e, comincia a partecipare ai corsi di formazione insegnanti e Sparring sotto la guida del Maestro Davide Gardella.
Dal 2003 al 2008 ha partecipato a ben sei seminari di Jeet Kune Do organizzati dal Centro Addestramento Arti Marziali con Sifù Ted Wong studente diretto di Bruce Lee e sparring partner personale.
A Maggio 2007 in Toscana durante uno degli ultimi seminari di Jeet Kune Do riceve direttamente da Sifù Ted Wong una targa di merito come miglior studente dell’anno per l’impegno dimostrato nella pratica del Jun Fan Jeet Kune Do.
Nel mese di gennaio 2008 Partecipa al corso teorico di formazione insegnanti organizzato dal C.A.A.M e, l’8 giugno 2008 partecipa agli esami scritti ed orali e ottiene così la qualifica di allenatore di Jeet Kune Do con il punteggio di 9,5 /10.
venerdì 12 dicembre 2008
Sifu Ted Wong

Teri Tom
Maestro Davide Gardella

. Titolo di Sutdio

Davide Gardella
Istruttori Ted Wong A Livello Mondiale
EUROPA
mercoledì 10 dicembre 2008
L'evoluzione del Jeet Kune Do

Bruce all’epoca molto giovane, dedicò cinque anni della sua vita a imparare questo stile di lotta cinese, dal 1954 al 1959.
A causa dei suoi continui scontri per le strade di Hong Kong i suoi genitori, lo mandarono in America a continuare gli studi. Era il 1959.

Arrivato in America, Bruce entrò in contatto con molte altre arti marziali e, crebbe in lui il desiderio di approfondire le sue conoscenze in materia.
Il suo forte carisma lo portò a raggiungere il limite massimo del Kung Fu, attraverso un processo di eliminazione di ciò che per lui non andava bene e, ciò che andava bene nel suo personale stile del Kung Fu. Fu così che nacque il Jun Fan Gung Fu. Questo nuovo approccio del Gung Fu era basato su tre elementi essenziali che Bruce Lee chiamava di natura non classica: Economia di movimento, semplicità e immediatezza.
Dal 1960 al 1964 – 65 circa, Bruce insegna questo nuovo metodo di combattimento nelle scuole di Seattle e Oakland.
Questo primo processo di evoluzione di Bruce Lee nelle arti marziali, raggiunse il suo culmine nel 1965 o 1966, quando Bruce ricevette una sfida da parte della comunità cinese degli Stati Uniti. Secondo Linda, il combattimento tra Lee e il presunto sfidante durò non più di tre minuti. Consistette più che altro in una corsa, perché l’altro cominciò a correre per tutta la stanza, Bruce lo inseguì e lo obbligò ad arrendersi.

Questo segnò l’inizio del nuovo approccio di combattimento sviluppato da Bruce Lee.
Siamo nel 1965 – 66 circa e, Bruce ha in mente l’idea di creare un nuovo approccio al combattimento senza armi. La sua ricerca lo portò a confrontarsi con altre arti marziali, ma Bruce siccome ragionava in modo scientifico, concluse che le arti marziali tradizionali fossero troppo legati alla tradizione e non erano per niente scientifiche.
Così volse il suo sguardo ad altre discipline come la boxe occidentale e la scherma europea.
Queste due discipline molto diverse tra loro ma simili in efficacia, convinsero Bruce a creare un sistema di lotta totale che funzionasse in tutte le distanze e che comprendesse tutte le tecniche efficaci in una situazione da strada.
Fu così che nacque nel 1966 – 67 il suo nuovo approccio all’arte del combattimento che chiamò: Jeet Kune Do.
Questo nuovo metodo di combattimento comprendeva tre elementi essenziali che Bruce chiamò la radice del Jeet Kune Do.
Questi tre elementi sono:
1. Posizione di guardia (on guard position)
2. Footwork e movimento
3. Posizionamento nel generare la forza (Pugno diretto)
Il Jun Fan Jeet Kune Do non è uno stile, ne tanto meno un metodo. Bruce Lee lo considerava come una via al combattimento senza armi.
Il suo pensiero era semplice: “Il Jeet Kune Do è semplice, diretto e non classico”.
Nel Jeet Kune Do il fondamento è quello di utilizzare al massimo le proprie risorse in modo rapido ed economico; il suo nucleo è quello di avere poche tecniche semplici ed efficaci utili in una data situazione da strada. Bruce Lee diceva che il Jeet Kune Do è l’arte della scherma senza la spada.
La differenza tra semplice e facile non è la stessa cosa.
Quando dico facile, si intende che è facile per me aggiungere tante tecniche di varie arti marziali, elaborarle e, creare così il mio Jeet Kune Do.
Quando dico semplice invece si tratta di eliminare ciò che in realtà non serve. Non si tratta di una mera aggiunta di altre tecniche, ma piuttosto avere poche tecniche efficaci, dirette e non classiche. Il Jeet Kune Do è esattamente questo.
Bruce Lee entrò in contatto con molte arti marziali durante la sua vita, ma il suo scopo, non era quello di prendere da ciascuna di esse una tecnica metterle insieme e creare così il Jeet Kune Do. Piuttosto lui cercò di creare qualcosa che scientificamente potesse adattarsi a tutti gli esemplari della specie umana.
Sostanzialmente all’inizio del suo processo e quando cominciò a insegnare privatamente in casa sua, Bruce mantenne vivi alcuni aspetti del Kung Fu Wing Chun, ossia il Chi Sao e qualche tecnica molto semplificata del Trapping. Poi dopo aver inserito altri aspetti fondamentali, come la posizione di guardia, il footwork, il ritmo spezzato ecc, cancellò definitivamente il chi sao dal Jeet Kune Do.

Quello che vorrei far capire attraverso questo articolo e che Bruce Lee non creò il Jeet Kune Do con l’aggiunta di tecniche di vari stili di arti marziali, piuttosto sintetizzo le tecniche che fossero realmente efficaci in un combattimento senza armi.
In una pagina tratta dagli scritti dello stesso Lee c’era un articolo con sopra scritta una domanda, riportando allo stesso tempo la risposta. La domanda era: “Quale è la radice del Jeet Kune Do?”. La risposta è: “la posizione di guardia, il footwork, posizionamento nel generare la forza”. Ed è esattamente così.
Il Jeet Kune Do può essere adatto e migliorato, ma senza alterare la sua struttura o, lasciarla diluire fra altre arti marziali.
Ovviamente allenare semplicemente i tre ingredienti di base del Jeet Kune Do non significa essere limitato, perché qualsiasi tipo di esercizio o di tecnica non può prescindere da questi tre elementi, appunto la radice. Questo tipo di allenamento non è una limitazione, perché per essere competenti nel Jeet Kune Do bisogna allenare ogni singola tecnica fino all’esaurimento interiorizzandole (conoscenza reale), facendo si che la tecnica diventi come una seconda pelle e, in questo modo si raggiunge la massima espressione di se stessi.
Bisogna allenare costantemente il footwork e la mobilità, perché in accordo con Bruce Lee “un buon footwork può battere qualunque attacco”, si è in grado di muoversi stando sempre in equilibrio, creare combinazioni di calci e pugni devastanti e avere una perfetta padronanza nel recuperare la posizione di guardia.
Nel Jeet Kune Do cosa consente il movimento dinamico e il perfetto equilibrio?. La posizione di guardia, il footwork e movimento e, il corretto posizionamento nel generare la forza. Le tre radici.
Luigi Clemente
giovedì 30 ottobre 2008
Corso di Jeet Kune Do a Bari
Sono aperte le iscrizioni ai corsi di Jun Fan Jeet Kune Do a Bari.
I corsi sono tenuti a Bari in una palestra pubblica chiamata Gym 85 in Viale Unità d'Italia 80 B1
Luigi Clemente
mercoledì 29 ottobre 2008
Corso Aggiornamento Istruttori di Jeet Kune Do
Finalmente dopo un bel po' di tempo si è svolto a Genova presso la Palestra Healt line club l'ennesimo stage di Jun Fan Jeet Kune Do, sotto la guida del Maestro Davide Gardella allievo diretto di Ted Wong. Lo stage si è svolto alle nove del mattino con tutti i partecipanti e, devo dire che è stato molto emozionante rivedere i vecchi compagni di allenamento e, poter notare che sono molto migliorati. Questo stage è stato anche molto gratificante, perchè oltre a partecipare ho ricevuto il diploma di qualifica di Allenatore di Jun Fan Jeet Kune Do, potete immaginare la gioia che ho provato nel ricevere questo docum
ento che ha ripagato egregiamente tutti gli sforzi che ho fatto in questi anni. Il maestro Davide non ha risparmiato i partecipanti ad un duro allenamento sostenendo più volte che, l'insegnamento di Ted Wong è basato sulla posizione di guardia e il footwork; Ted Wong ha sempre sostenuto che il fulcro dell'arte di Bruce Lee fosse la p
osizione di guardia e il footwork, perchè solo attraverso di essi si può capire qualcosa del Jeet Kune Do. Dalle nove del mattino sino alle tredici del pomeriggio, il maestro Davide ci ha spiegato i fondamenti del Jeet Kune Do attraverso questi due elementi essenziali e, di come essi siano importantissimi per fronteggiare un combattimento da strada con le armi giuste. Gli esercizi erano molto semplici e allo stesso tempo molto complessi, perchè nel JKD non è importante la quantità ma la qualità delle tecniche e, di come esse devono essere allenate e migliorate. Dopo l'estenuante allenamento, alcuni di noi hanno ricevuto il diploma di qualifica di insegnamento e, con gioia comunico che io sono diventato il primo allenatore di Jeet Kune Do di Bari. Oltre a me ha ricevuto il diploma di allenatore un mio carissimo amico che si chiama Antonio Giannetta; lui e io siamo ufficialmente i primi allenatori di JKD della regione puglia.
Verso le quattro del pomeriggio abbiamo avuto l'occasione di approfondire le nostre conoscenze nel campo della lotta libera. Infatti Davide ha chiesto ad un suo amico che si chiama Gianni Cancedda (Istruttore di Lotta Libera dei vigili del fuoco di Genova), di mostrare alcune tecniche di Lotta finalizzata al Jeet Kune Do. Questo non perchè la lotta libera faccia parte del JKD, assolutamente no. Il motivo di ciò sta nel capire quali contromisure si possono adottare nel caso di un combattimento corpo a corpo o, che tecniche bisogna utilizzare nel caso si incontra un lottatore di lotta libera. Il maestro Gianni è stato molto istruttivo nel spiegarci alcune tecniche di lotta e, più volte mi ha fatto i complimenti per come mi sono immedesimato nell'apprendere le tecniche che più mi fossero utili in una data situazione.
Ancora una volta desidero ringraziare di cuore Davide per il suo sostegno e il suo incoraggiamento, perchè grazie ai suoi incoraggiamenti e al suo modo di trasmettere l'arte di Bruce Lee che, mi ha dato l'impulso giusto per migliorare così tanto.
(Comunico a tutti i lettori di questo blog che la dimostrazione di Jeet Kune Do a bari non è stata ancora realizzata a causa della scarsità delle persone. Vi invito a chiunque voglia apprendere qualcosa sul Jeet Kune Do a partecipare a questo evento che si svolgerà presto a Bari). Per informazioni rivolgersi alla Palestra Gym 85 Viale unità d'italia 80 b1, oppure telefonando ai numeri: 3385886688 - 3938624823 oppure mandare una email a: bruce-luigi@libero.it
Luigi Clemente
venerdì 10 ottobre 2008
Dimostrazione di JKD a Bari

martedì 30 settembre 2008
Footwork
mercoledì 24 settembre 2008
Posizione di Guardia 2
mercoledì 17 settembre 2008
La Posizione di Guardia
Buon Allenamento
venerdì 12 settembre 2008
Video diddatici JKD
mercoledì 23 luglio 2008
News nuovi post

lunedì 21 luglio 2008
Pensieri Sul Jeet Kune Do

mercoledì 9 luglio 2008
La realizzazione di un Artista Marziale
Nel mio processo interiore
Parte VI

In questo articolo che sto per trattare desidero farvi partecipe del mio processo evolutivo durante questo ultimo periodo della mia vita e, di come le Arti Marziali abbiano, influenzato così tanto la mia esistenza.
Si tratta più o meno, degli ultimi quattro anni che, ho passato ad allenarmi, a studiare e ad evolvermi e di come, in questi ultimi quattro anni sia diventato da lottatore a guerriero.
Mi rendo conto, che non è facile scrivere qualcosa su stessi, specialmente se si tratta di avvenimenti accaduti da poco, tuttavia è mio dovere farlo in quanto, mi considero un guerriero ed anche una specie di guida per coloro che si vogliono avvicinare alle arti marziali.
Quando ho cominciato a viaggiare per cercare di imparare come si deve il JKD, non avevo assolutamente idea che, un giorno sarei diventato un insegnante; ne tanto meno pensavo di raggiungere livelli di preparazione così elevati (dato che sono stato per anni imbottito di farmaci e, il mio corpo all’inizio era molto placido).
Il motivo che mi spinse allora ad intraprendere questa strada era che, desideravo avere rispetto e ammirazione da tutti, specialmente dalla mia famiglia. In quel periodo ero ancora chiuso in me stesso e non avevo ancora idea, di come sarebbe stato il mio futuro nella società. Fu così che cominciai a leggere libri di psicologia e filosofia, approfondendo il tema della motivazione, della fiducia che mi permettesse di superare questi difficili momenti. Uno dei libri che mi piacque particolarmente si intitolava: “Scopri la forza della gioia che è in te”. Una particolare frase che ricordo di questo libro, mi ispirò moltissimo, perché diceva: “Conosci te stesso”, oppure un’altra massima era: “Se prima non conosci te stesso, non potrai comprendere gli altri”. Ammetto che queste frasi le avevo già sentite in un libro di Bruce Lee, intitolato: “Il tao del dragone”, ma quest’ultimo mi fece chiarezza sul fatto di come Bruce avesse scoperto già a quei tempi una verità talmente forte, che è difficile pensare che non esista, cioè la conoscenza di se stessi.
Comunque dopo aver trovato un illuminazione dentro di me, decisi di dedicarmi anima e corpo alle arti marziali, ma questa volta era diverso, io ero diverso, cioè non mi interessava più avere rispetto e ammirazione da tutti, ciò che davvero mi importava era di crescere, evolvermi, maturarmi come artista marziale.
Sappiate che quanto sto scrivendo è solo una piccola parte del Luigi più profondo, ma la profondità di un anima è data da quanto essa esprima onestamente se stessa e, io cerco come meglio posso di esprimermi il più onestamente possibile.
Il mio pensiero, pian piano che maturavo, cominciava a cambiare, ad evolversi e, così arrivò il giorno in cui creai il mio approccio filosofico, cioè la mia personale filosofia di vita.
Essendo cresciuto nella sofferenza e, averne affrontata altrettanta crescendo come artista marziale, la mia filosofia di vita consiste in questo: “non bisogna mai smettere di credere in se stessi. Bisogna credere nel proprio potenziale, in quanto tutti noi abbiamo la forza di diventare qualcuno. Fare del proprio meglio per realizzare i propri sogni e, se finisci al tappeto devi avere la forza di rialzarti e soprattutto non devi arrenderti mai”. Forse alcuni di voi penseranno che si tratti di qualcosa di scontato, ma io credo che siano proprio le cose scontate, ad essere le più belle, perché se prendete per esempio: il sole, il mare, la pioggia, le stelle, il cielo, insomma la natura e la vedeste con gli occhi di un cieco, scoprireste cose che non si possono descrivere a parole e, riuscireste a vedere molto più chiaramente di quanto non vedeste con i vostri occhi.
Quindi in definitiva, per me essere un artista marziale vuol dire prima di tutto essere un essere umano di qualità, avere la forza di volontà e il coraggio di affrontare i propri ostacoli e superarli.
Un artista marziale non ha solo la forza di un combattente molto capace, ma ha anche cuore e anima, due elementi essenziali che gli permettono di superare ogni ostacolo anche quelli che, sembrano difficili ed è anche, capace di trasmettere agli altri questi valori di coraggio e umanità.
Ciò che distingue un lottatore da un guerriero è che il primo, prende in considerazione solo la forza fisica pensando solo a se stesso, mentre il secondo attraverso l’allenamento acquista disciplina e autocontrollo, avendo così la capacità di adattarsi a tutte le situazioni e, soprattutto non si arrende mai.
Essere forti, non vuol dire necessariamente avere muscoli, ma significa, essere capaci di dominare le proprie paure, insicurezze, incertezze; inoltre un guerriero è capace di autodisciplinare la propria mente e il proprio corpo ad essere un tutt’uno e, ad agire nel modo più efficiente possibile. Questo per me ragazzi vuol dire, essere un Artista Marziale.
Le tecniche, il combattimento sono solo un paio delle loro funzioni.
Ciò che davvero importa nelle Arti Marziali sono la disciplina e l’autocontrollo, questo fa si che l’artista marziale evolva non soltanto come guerriero, ma soprattutto come essere umano.
Vedete quello che sto scrivendo in questo articolo sono, una chiara testimonianza di ciò che è stata la mia evoluzione come artista marziale, ma la cosa più importante come essere umano. Non voglio che voi prendiate questo articolo come la verità assoluta, anzi sarei molto più che soddisfatto se suscitasse in voi un ispirazione. Niente mi renderebbe più felice, nel vedere qualcuno che si avvicini alle arti marziali attraverso, l’ispirazione di questo articolo.
Come ho sempre menzionato nei miei articoli, io considero le arti marziali come un Dono di Dio, ed essendo un dono di Dio voglio sfruttarlo al meglio per aiutare la gente.
Per far si che i nostri sogni si realizzano non basta la conoscenza, bisogna lavorare duro e costantemente fino a quando non riuscirete a realizzarli.
Nella mia vita ci sono sempre stati dei sogni che volevo e voglio realizzare, due in particolare:
il primo è quello di entrare a far parte delle leggende delle arti marziali, nella Martial Arts Hall Of Fame dove, il mio mentore Bruce Lee e, il mio Sifù Ted Wong fanno parte da tempo; il secondo invece è quello di aprire una scuola di Jeet Kune Do no-profit, per aiutare tanti giovani a ritrovarsi e, a dar loro speranza per un futuro migliore. Ho stabilito un tempo di dieci anni per realizzare questo progetto visto che richiede tempo, dedizione e duro lavoro, ma sono certo che se metto bene in moto la mia “macchina”, i risultati arriveranno e, saranno molto soddisfacenti.
Bene siamo arrivati alla conclusione di questo articolo e, ciò che spero sinceramente e che anche voi troviate un ispirazione che vi permetterà di migliorare e di trovare la giusta strada.
Vorrei concludere questo articolo dando l’ultima parola ad una persona che ha influenzato moltissimo la mia vita, con la sua filosofia, la sua arte e, con il suo modo di trasmettere la realtà ultima delle arti marziali: “Essere un artista marziale significa anche essere un artista della vita. Dal momento che la vita è un processo in continuo divenire , bisognerebbe fluire in questo processo e scoprire come attualizzare ed espandere se stessi”. Bruce Lee
“L’arte ha bisogno del corpo per esprimersi”
Luigi Clemente
mercoledì 4 giugno 2008
News
"Il corpo ha bisogno dell'arte per esprimersi"
Luigi Clemente
lunedì 26 maggio 2008
Il destino di un guerriero
Voi mi direte: perchè faccio questa affermazione? La risposta è semplicissima. Io sono un guerriero! Sono certo di esserlo, e sono anche certo che tutti gli ostacoli che affronto, che supero non sono altro che ostacoli che mi permettono di diventare più forte nella perseveranza e nel coraggio. Anche se la vita nel mio passato non è stata molto gentile con me, tutto quello che mi è capitato è stata una benedizione,proprio così. Sono certo di quello che sto dicendo, perchè se non avessi avuto quello che ho affrontato in passato, se non avessi incontrato tutti quei ostacoli che ho affrontato, tutto quello che ho realizzato fino ad oggi non sarebbe stato possibile.

Questo lo imparato anche grazie ad una persona straordinaria che si chiama Alessandra Tassi. Il suo modo di insegnare, la sua filosofia, i suoi principi sono motivo di spinta per me, nonchè lezioni di vita. Il vero spirito delle Arti Marziali lo percepisco giorno per giorno grazie all'allenamento, alle persone che mi sono vicine come la mia famiglia, ad Alessandra e Carmine due persone meravigliose, allo spirito di Bruce Lee, ma soprattutto al mio Caro Amico Dio, perchè tutto questo è stato possibile proprio grazie a Lui e alle sue enormi benedizioni.
In questi ultimi giorni ho imparato molto e, non solo da un punto di vista marziale, ma soprattutto cosa significa essere un Guerriero. Il destino di un Guerriero è quello di crescere con dei valori e principi che stanno alla base della vera essenza delle ARTI MARZIALI: onestà, umiltà, coraggio, perseveranza, forza di volontà, fede e amicizia.
Con forza e coraggio auguro a tutti di voi di scovare il guerriero che ce in voi e, di riuscire a trovare la forza necessaria per realizzare i vostri obiettivi.
Luigi Clemente
"Il destino di cui parli, io lo cambio come e quando voglio!" Naruto Uzumaki
sabato 26 aprile 2008
Due Persone straordinarie
mercoledì 23 aprile 2008
Sportale in Tour - Speciale Jeet Kune Do - Puntata 6 - Sparring
In quest'ultimo episodio dello speciale dedicato al JKD, lo dedichiamo allo sparring. Come lo stesso Bruce Lee affermava: "Il modo...

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IL GANCIO (Hook Punch) Il gancio è un pugno molto particolare, perché invece di avere uno scatto di scioltezza in linea retta come il pugno ...
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